Sarà referendum, in Svizzera, sul matrimonio egualitario. Il disegno di legge è stato lanciato nel lontano 2013, da parte del Partito Verde Liberale. Quindi la battaglia è arrivata in Parlamento dove, otto anni dopo, ci si è espressi a favore dell’allargamento dell’istituto matrimoniale. Ma con un bel “ma” davanti. Infatti, due partiti di destra – l’Unione democratica di centro (UDC) e dell’Unione democratica federale (UDF) – hanno chiesto e ottenuto di far scegliere la popolazione della Confederazione Elvetica. Il prossimo 26 settembre, dunque, si voterà per approvare la misura o rigettarla.
Gli argomenti contro il matrimonio egualitario
Gli argomenti di chi si oppone all’allargamento del matrimonio sono sempre quelli, a tutte le latitudini. Secondo il sito Swissinfo.ch, «gli oppositori sostengono che il matrimonio civile per tutti “equivarrebbe ad aprire una breccia sociale e politica che elimina la definizione storica del matrimonio, inteso come unione duratura tra un uomo e una donna”». Così come molte sono le perplessità sull’allargamento della procreazione mediclamente assistita alle coppie lesbiche. Per non parlare della fake news per cui il matrimonio aprirebbe al famigerato “utero in affitto” in Svizzera. «Stanno facendo dire a questa legge qualcosa che non dice» dichiara Olga Baranova, direttrice della campagna a favore del matrimonio per tutti.
Cosa cambierà in Svizzera, con l’approvazione del matrimonio
«È tempo di concedere pari diritti ai partner omosessuali e alle numerose famiglie omogenitoriali del Paese» sostiene ancora Olga Baranova. La Svizzera, ricordiamo, ha già le unioni registrate, una sorta di istituto minore assimilabile alle unioni civili. Ma queste non garantiscono la piena uguaglianza. «I partner stranieri che hanno una relazione omosessuale con un uomo o una donna di nazionalità svizzera potranno accedere alla naturalizzazione agevolata» ricorda ancora Baranova, «una procedura più rapida e meno costosa, come nel caso del matrimonio eterosessuale. Inoltre, le coppie di donne potranno accedere alla procreazione medicalmente assistita». Non resta che aspettare e incrociare le dita. Affinché la Svizzera si tinga definitivamente con i colori dell’arcobaleno.