Ă di pochissimi giorni fa (16 settembre 2021) unâimportante Sentenza della CEDU (Corte Europea dei Diritti dellâUomo). La quale, nel caso X contro Polonia (ric. 20741/10), afferma che revocare l’affidamento dei figli ad un genitore perchĂŠ omosessuale è illecito e discriminatorio. Infatti, âl’orientamento sessuale di un genitore non ha alcuna influenza sulla sua capacitĂ di crescere e provvedere ad un bambinoâ (qui il link). Anche nei nostri Tribunali italiani si è formata negli anni una solida Giurisprudenza sul tema. Per cui lâorientamento sessuale (o lâidentitĂ di genere) di uno dei genitori non è mai pregiudizievole per lâaffidamento dei figli. NĂŠ può, tantomeno, giustificare lâaffidamento esclusivo allâaltro genitore.
Alcuni casi sui genitori Lgbt+
Basti citare, a titolo di esempio:
- Tribunale di Bologna, decreto del 7 luglio 2008 (pres. Ziniti, est. Costanzo): âIn seguito allâentrata in vigore della Legge n. 54 del 2006, che ha previsto lâaffidamento condiviso quale forma ordinaria di affidamento dei figli, la circostanza che uno dei due genitori sia omosessuale non giustifica e non consente di motivare la scelta dellâaffidamento esclusivoâ;
- Tribunale di Genova, ordinanza del 30 ottobre 2013, (Pres. Scarzella â Rel. Viarengo): âLâomosessualitĂ del genitore e la sua convivenza con persona dello stesso sesso non costituiscono motivo di modifica delle modalitĂ di affidamento della prole da condiviso ad esclusivoâ;
- Tribunale di Nicosia, ordinanza del 14 dicembre 2010 (est. Dagnino): âLa relazione omosessuale della madre non costituisce ostacolo allâaffidamento condiviso dei minori ed alla individuazione della loro dimora presso lâabitazione della medesimaâ.
Cosa dice la Cassazione
Sul punto si è espressa anche la nostra Suprema Corte che, con unâimportante sentenza che ha successivamente aperto anche alle adozioni in coppie omogenitoriali, ha stabilito che âIn tema di separazione personale dei coniugi, la circostanza che la famiglia in cui è inserito il minore in regime di affidamento esclusivo alla madre, sia composta da due donne legate da una relazione omosessuale, non appare di per sĂŠ rilevante in carenza di alcuna allegazione in ordine ad eventuali ripercussioni negative dellâambiente familiare, sul piano educativo e della crescita del bambino; non può difatti darsi rilievo alcuno al mero pregiudizio che sia dannoso per lâequilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessualeâ (Corte di Cassazione, prima sezione civile, sentenza dellâ8.11.2012 â 11.01.2013 n. 601, pres. Luccioli – est. De Chiara).
Affidamento: piĂš difficile con genitori omofobi
In realtĂ i Tribunali italiani sono andati oltre, stabilendo in diverse pronunce che lâatteggiamento eventualmente discriminatorio dellâaltro coniuge può anzi determinare unâinidoneitĂ di questi allâaffidamento condiviso. CosĂŹ, solo a titolo di esempio, ad esempio il Tribunale per i minorenni di Catanzaro, decreto del 27 maggio 2008 (pres. Blasco, est. Chiodo) secondo cui âAi fini dellâaffidamento del figlio naturale assume rilievo, insieme ad ulteriori elementi anche la manifesta omofobia del padre, comprovata dallâaccusa alla madre di frequentare âdrogati e omosessualiâ; tale dichiarazione non può che destare serie preoccupazioni poichĂŠ reca con sĂŠ una forte valenza discriminatoria ed offensiva (giĂ lâassociazione: âdrogati ed omosessualiâ). Trattasi, sicuramente, di una condotta che dovrebbe essere estranea al genitore, il quale deve educare il figlio verso la tolleranza, la cultura della diversitĂ e lâavversione verso ogni forma di odio razziale, motivo di censura non solo nelle sedi civili ma anche penaliâ.
Separarsi con serenitĂ
Ă evidente, alla luce delle decisioni riportate, come sia possibile affrontare con serenitĂ la separazione in coppia eterosessuale con figli, senza la paura che il proprio orientamento sessuale o identitĂ di genere influiscano nella valutazione del Giudice circa lâaffidamento e i tempi di permanenza con i figli stessi. Certamente per farlo nel migliore dei modi è importante affidarsi a legali. I quali non solo non abbiano pregiudizi ma che siano anche specificatamente esperti in queste tematiche.