Il neosindaco di Roma Roberto Gualtieri l’aveva promesso in campagna elettorale: la Capitale avrà un ufficio per i diritti delle persone LGBTQIA+. E, in effetti, l’ufficio è previsto nella macrostruttura approvata qualche giorno fa dalla giunta capitolina.
Non è ancora stato formato, sia chiaro. Ma almeno sulla carta esiste. E il nome che circola per la sua guida è quello di Marilena Grassadonia. Grassadonia è l’ex presidente di Famiglie Arcobaleno e ora responsabile diritti di Sinistra Italiana. L’ufficio, nei fatti, non esiste ancora, come dicevamo. Ma ha già dei nemici che vorrebbero impedirne la nascita: ProVita. L’organizzazione, da sempre fiera oppositrice dei diritti e dell’uguaglianza delle persone LGBTQIA+, ha perfino lanciato una petizione in cui definisce l’ufficio addirittura “pericoloso”.
Insomma, dopo un quinquennio in cui in Campidoglio non c’è stato alcuno spazio per le istanze della comunità LGBTQIA+, la possibilità che si apra uno spazio che punti all’inclusività e all’uguaglianza di tutte e tutti è addirittura visto come un pericolo. Segue l’annoso ricorso alle “altre priorità” (immondizia, buche, tombini). Perché, si sa: un sindaco e una giunta non possono certo occuparsi di più cose contemporaneamente. Chissà ProVita a cosa pensa che servano gli assessorati, gli uffici e, appunto, la macrostruttura.
Le associazioni rispondono a ProVita: “Ingerenze rispedite al mittente”
Alla petizione rispondono oggi le associazioni LGBTQIA+, femministe e sindacati* con un comunicato congiunto. “Rispediamo al mittente tutte le ingerenze che vorrebbero Roma come città discriminatoria e retrograda. E al tempo stesso ribadiamo con forza piena fiducia, stima e orgoglio nei confronti di Marilena Grassadonia” si legge nella nota. Per le firmatarie del comunicato Grassadonia è “la persona giusta per dirigere l’Ufficio per i Diritti delle persone LGBTQIA+ del Comune di Roma”.
Marilena Grassadonia
“Organizzare una raccolta firme contro un ufficio che sostiene diritti considerati universali dalla comunità internazionale, in una città in cui le persone LGBTQIA+ sono duramente colpite dal clima omolesbobitransfobico che si respira a Roma, e in tutto il Paese, ci dà la misura di quali siano i reali interessi di certi movimenti reazionari – scrivono –: sminuire l’emergenza, ricacciare la comunità LGBTQIA+ nel buio, silenziare chi lotta per una città più laica, accogliente e inclusiva, trasformare le scuole in fortini confessionali. Si prova ancora a citare l’OSCAD per dimostrare che l’emergenza non c’è, quando è ormai evidente che senza un reato specifico non è possibile avere dati ufficiali sulle aggressioni omolesbobitransfobiche. I soli casi di cronaca, probabilmente la punta di un iceberg, si attestano ad uno ogni tre giorni in tutto il Paese”.
“Gli estremisti religiosi non dettino la linea sulle persone lgbtqia+”
“Non permetteremo a gruppi di estremisti religiosi di dettare legge sui diritti dei cittadini e delle cittadine LGBTQIA+ – prosegue la nota –. Tantomeno se si tratta degli stessi che nel 2021 impediscono l’educazione affettivo/sessuale, al rispetto e alle differenze nelle scuole ma allo stesso tempo sostengono veri e propri abusi come le Terapie Riparative, che tentano di cambiare l’orientamento sessuale e affettivo o l’identità di genere di bambine/i e adolescenti a colpi di rosari, esorcismi e ricatti psicologici“.
Per le associazioni, gli attivisti e le realtà che firmano il comunicato è proprio il nome di Marilena Grassadonia quello giusto per guidare l’ufficio. “Rivendichiamo con orgoglio la sua storia di lotte – sottolineano – e immaginiamo che per controverso (così ProVita la definisce, ndr) si intenda a favore di TUTTE le rivendicazioni del movimento LGBTQIA+, istanze che renderebbero migliore questo Paese per tutta la cittadinanza senza togliere diritti a nessuna persona”.
Le firme in calce al documento
Firmano il comunicato: Agapanto – Anziane/i LGBT+ per una Coabitazione Sociale, Agedo Nazionale/Agedo Roma, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Cattive Ragazze, CCO MARIO MIELI, Cest, Cgd – Coordinamento Genitori Democratici, Collettivo Marielle Roma Tre, Collettivo Ugualmente, Di’ Gay Project, Donne in Genere Onlus, Famiglie Arcobaleno – Associazione Genitori LGBTQI+, Gaynet, Gruppo melitea, Libellula APS, Mit, Nudi – Associazione nazionale per il benessere delle persone LGBT+, Prisma – Collettivo LGBTQIA+ Sapienza, Rete Genitori Rainbow, Rete degli studenti medi, Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+, Sentinelli di Roma, TGenus, Uaar – Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti – Circolo di Roma, Ufficio Nuovi Diritti Cgil Roma e Lazio, Ufficio Nuovi Diritti Cgil Nazionale, Porpora Marcasciano, Monica Romano, Milo Serraglia, Riccardo Russo, Tania Castelli, Lisa Ferraris, Edgardo Iozia, Sebastiano Secci, Michela Cicculli, Massimo Quinzi.