Si sa, a fine anno è tempo di bilanci: e allora, abbiamo deciso di dare cinque buone notizie che fanno da “sunto” per quanto fatto e quanto ancora c’è da fare in Italia e nel mondo per quanto riguarda i diritti della comunità arcobaleno. Certo, è stato un anno difficile, soprattutto nel nostro paese. Ma altrove il vento continua a soffiare e abbiamo fiducia nel fatto che, prima o poi, quell’aria nuova tanto auspicata arriverà anche da noi. E allora ecco il nostro elenco di good news.
1. Avanza il matrimonio egualitario
Dell’allargamento del matrimonio egualitario in alcuni paesi del mondo ne abbiamo parlato, più o meno recentemente. Sia dietro casa nostra, in Svizzera, sia oltre oceano, in Cile, l’istituto matrimoniale non è più un privilegio per persone eterosessuali, ma si estende anche alle coppie gay e lesbiche. Con un importante passaggio sull’omogenitorialità per il caso del paese andino. Certo, la domanda ce la poniamo: e noi quando? Il quadro politico non è favorevole, al momento. Ma abbiamo imparato che le cose possono cambiare anche molto velocemente. Per cui non resta che attendere, impegnandosi per favorire l’approvazione di una legge anche qui in Italia.
2. Leggi di tutela per le persone trans
lI 2021 è stato anche l’anno che ha visto l’approvazione di importanti leggi a favore della comunità transgender, sia nella già citata Svizzera, sia in Spagna. Il 29 giugno 2021 il governo spagnolo ha approvato la cosiddetta ley trans per cui le persone trans sopra i 16 anni d’età possono indicare il proprio genere e il nome sui documenti ufficiali senza essere costrette a ottenere una diagnosi medica, ricorda il sito Pink News. Accanto alla Spagna, anche la Svizzera si è dotata di un provvedimento simile, che entrerà in vigore il primo gennaio 2022. Questi paesi si uniscono a Danimarca, Norvegia, Malta, Lussemburgo, Irlanda, Islanda e Portogallo che hanno leggi di tutela in merito.
3. Pma estesa e tutela dell’omogenitorialità
La Francia, nel 2021, ha esteso la procreazione mediamente assistita alle coppie lesbiche e alle donne single. Le quali, prima, erano costrette ad andare in Spagna o in Danimarca o in altri paesi per accedere alla Pma. Con la Francia, sono dieci i paesi dell’UE che riconoscono tale diritto fuori dal matrimonio eterosessuale. In Spagna, ancora, la già citata lei trans annullerà un divieto che impediva alle coppie lesbiche di registrare i propri figli con il nome di entrambi i genitori. Due ottime notizie, a ben vedere.
4. Divieto delle terapie riparative
L’Assemblea Nazionale francese ha approvato a ottobre scorso il divieto per le terapie riparative. Il voto è avvenuto all’unanimità, unendo le forze dei vari schieramenti. Il provvedimento, che prevede multe e reclusione per quei medici che opereranno la riconversione delle persone Lgbt+, dovrà passare al Senato e potrebbe divenire legge dello stato già nel febbraio del 2022. Situazione analoga in Canada, che a inizio dicembre ha bandito questa pratica tanto barbara, quanto ascientifica. A settembre, invece, è stato il turno della Nuova Zelanda. «Il Regno Unito» ricorda Fanpage «sta discutendo proprio in questi mesi una legge che ne restringerà il campo, senza però bandirle del tutto».
5. La liberazione di Zaki
Non poteva mancare, tra le buone notizie del 2021, la liberazione di Patrick Zaki. Attivista per i diritti umani e studente in gender studies all’università di Bologna. Abbiamo più volte pubblicato articoli riguardanti la sua ingiusta detenzione. Zaki, infatti, per due anni è stato in prigione – e ingiustamente – per presunte critiche contro il governo egiziano. La liberazione, avvenuta all’inizio di dicembre, è stata salutata da tutto il mondo come un evento molto positivo. Si attende adesso il processo, nella speranza che venga scagionato da tutte le accuse.
E infine, una buona notizia tutta italiana
Certo, cinque buone notizie sono un po’ poche. Ne vorremmo molte e molte di più. Ne aggiungiamo una, allora, fuori dal contesto più internazionale per arrivare, più nello specifico, proprio alla comunità italiana. Parliamo dell’arrivo in Italia dell’Eurovision. Dopo il trionfo dei Maneskin a maggio scorso. E questa è una bella notizia che riguarda noi e che può aiutarci, in termini di cultura di massa, ad ampliare lo sguardo. L’Eurovision, infatti, è da sempre un evento molto Lgbt+ friendly. E averlo in casa può solo rappresentare un tassello in più per contribuire ad affermare quella cultura dei diritti e del rispetto che passa anche da eventi come questo.