È arrivato alla sua sesta edizione il Divine Queer Film Festival, la manifestazione indipendente di cinema queer di Torino. Che torna con piena di novità e ospiti eccezionali. «Dal respiro internazionale, intriso di attivismo per i diritti e contro ogni discriminazione», come si apprende dal comunicato stampa di presentazione, «da anni ha scelto di svolgersi nella periferia nord della città negli spazi del community hub di Via Baltea 3». L’edizione di quest’anno è dedicata all’attivista Marielle Franco, «donna nera delle favelas brasiliane, uccisa nel 2018 dopo solo 18 mesi dalla sua elezione nel Consiglio Comunale di Rio de Janeiro».
La madrina del Festival e la presenza di Porpora Marcasciano
L’ingresso alle proiezioni sarà libero e gratuito e senza barriere architettoniche, nel segno della piena incisività. I film, in lingua straniera, sono sottotitolati. L’inaugurazione avverrà venerdì 1 aprile alle 20:30 e sarà condotta da Valentine aka Fluida Wolf , nonché madrina del festival, e da Porpora Marcasciano che necessita di ben poche presentazioni. Il film di apertura sarà proprio dedicato a quest’ultima. Si tratta infatti di Porpora di Roberto Cannavò, un’anteprima torinese del viaggio nella vita dell’attivista transgender, dagli anni Settanta a oggi.
Il respiro internazionale del Divine Queer Festival
Dieci i film in concorso, che provengono da un consesso internazionale molto ampio: Francia, Canada, Belgio, Italia, Stati Uniti, Svizzera, India e Ungheria sono i paesi protagonisti. Le pellicole saranno proiettate di sabato, 2 aprile, e in replica domenica 3. Il programma completo si può visionare sul sito del festival. Ancora, il 2 aprile alle 21:00 sarà proiettato il lungometraggio Cada Uma de Nòs (Each of Us) di Ferrero Olivia. Alla proiezione interverranno anche Davide Oberto e Francesca Druetti. Quattro invece i film fuori concorso: Visione di gioco, di Nicoletta Nesler e Marilisa Piga, un documentario girato in occasione delle finali del campionato italiano di calcio per non vedenti organizzato dalla Uisp. Seminart, di Simone Rosetta e Irene Dorigotti, sull’esperienza degli Orti Generali. Le queens, per un calcio oltre i confini dell’Associazione Balon Mundial. Il terribile inganno, infine, lungometraggio sulla nascita del movimento di Non Una Di Meno, di Maria Arena, che sarà presente in sala e dialogherà con Federica Rosin.
Il crowdfunding
Molte altre le iniziative previste, per cui si rimanda al programma che può visionare sul sito del festival. Ricordiamo, inoltre, il crowdfunding. Il Festival, frutto di un lavoro volontario, vuole continuare a permettere a tutte le persone interessate di accedere gratuitamente alle proiezioni. Con la campagna di raccolta dei fondi, che si svolge su Facebook, «si vogliono raccogliere i fondi che serviranno a garantire l’accesso libero a tutte le proiezioni, supportare i costi del sottotitolaggio in italiano e per le persone sorde, le spese di viaggio e alloggio per le e i registi ospiti, gli importi relativi alla SIAE».