Doveva essere il giorno dell’Oslo Pride, nella capitale norvegese. Un giorno di festa, un momento in cui – come avviene tradizionalmente nelle nostre marce – coniugare allegria e rivendicazioni politiche. E che invece si è trasformato in tragedia per quello che sembrerebbe un attentato di matrice omofoba contro la comunità Lgbt+ del paese scandinavo.
La dinamica dei fatti
Secondo quanto si apprende dalle agenzie, sono morte due persone e, al momento, almeno ventuno sono quelle ferite, alcune anche in modo grave. La sparatoria è avvenuta questa notte nei pressi di due bar a Oslo, uno dei quali è luogo di ritrovo della comunità Lgbt+ locale.
«Su consiglio delle forze dell’ordine» riporta AdnKronos, «l’Oslo Pride è stato cancellato. Gli organizzatori dell’Oslo Pride si definiscono “scioccati da quanto accaduto”. Il London Pub» uno dei due locali in cui è avvenuto l’attentato «è uno dei locali gay più famosi della capitale norvegese». Le realtà organizzatrici hanno anche rilasciato una serie di comunicati in cui invitano le persone a non prendere parte alle iniziative già programmate, poiché sospese.
La vicinanza del premier all’Oslo pride
Intanto la polizia ha arrestato un uomo, che sarebbe il responsabile degli attacchi. Il premier norvegese Jonas Gahr Stoere ha inoltre espresso vicinanza alla comunità Lgbt+ del suo paese, definendo la sparatoria un «attacco atroce contro persone innocenti».