E così, finalmente, alla decima stagione della seguitissima serie di Rai Uno “Un medico in famiglia” è arrivato anche il bacio gay. Era ora, verrebbe da dire. Gioia e tripudio, comprensibili sia chiaro, popolano i social network e i commenti di vario genere. A noi invece viene solo da dire, appunto, “era ora”. Era ora che nel 2016 la rete ammiraglia della tv pubblica di un paese europeo mandasse in prima serata un bacio tra due uomini. Era ora, che nell’anno in cui (anche qui, finalmente) viene approvata la prima legge che (con tutti i suoi difetti) riconosce le coppie di gay e lesbiche come legittime, un po’ di realtà andasse in onda mentre le famiglie italiane (tutte) cenano. Era ora.
Ma non è la prima volta, va ricordato. Il primo (probabilmente) fu quello tra due donne in “Tutti Pazzi per amore 3” (cinque anni fa) e poi fu la volta di quello tra due uomini in “una grande famiglia”, l’anno successivo.
Rai Tre, dal canto suo, l’ha già fatto da tempo, com’è noto: sono passati anni da quando nel 2011 la soap “Un posto al sole” ha raccontato la relazione di Marina con Aurora ed è ormai assodata, nella stessa serie, l’omosessualità del giovane Sandro che ha pure dovuto fare i conti con l’omofobia del padre Roberto Ferri. E si aspetta anche la messa in onda di “Lo Stato sociale” che racconterà dodici storie di altrettante coppie di uomini e di donne che si sono unite civilmente. Rai Due è un caso a parte, dato che continuano a censurare il bacio gay de “I segreti di Brokeback Mountain” (film del 2005) suscitando, giustamente, le ire del pubblico. E come dimenticare il taglio della scena di sesso tra i due protagonisti gay della serie “Le regole del delitto perfetto” avvenuta solo a luglio scorso.
Le tv private hanno da tempo sdoganato la questione, basti pensare che La7 manda regolarmente in onda da anni “Grey’s Anatomy” che di storie di coppie gay o lesbiche (tra tutte, quella di Callie e Arizona) ha fatto incetta.
E ora torna a fare notizia il bacio su Rai Uno. Una rete che, per suo ruolo, avrebbe dovuto assolvere al compito di raccontare la società così com’è già da tempo, oltre che di fare da lievito culturale della società. Servirebbe a quello, la tv pubblica. In teoria. Ma parliamo della stessa rete dove si fa fatica a dire “preservativo” perfino nella Giornata mondiale di lotta all’Aids ed è da qui che nasce il tripudio per il bacio gay di “Un medico in famiglia” il cui protagonista è stato Oscar, per altro già da tempo dichiaratamente gay, ma casto.
La domanda ora è: finalmente Rai Uno ha deciso di essere specchio della società oppure abbiamo accontentato così la “quota gay” di spettatori e il capitolo è chiuso? La prima rete della tv pubblica italiana ha deciso di allinearsi alle tv pubbliche degli altri stati europei? Perché va bene il bacio tra due persone dello stesso sesso, ma va meno bene se poi, nel resto della programmazione, delle persone omosessuali si tende a dare una rappresentazione distorta, che solletica i soliti stereotipi, come tutte le trasmissioni che abbiamo visto per il cosiddetto “caso Foffo”. La Rai cambia rotta? Lo speriamo tutte e tutti.