Conor Kennedy, nipote di Robert e figlio di Robert jr., 22 anni, è stato arrestato a seguito di una rissa scoppiata nel bar di un resort sciistico di Aspen (località molto frequentata dai vip statunitensi) durante la quale il ragazzo ha difeso un amico vittima di insulti omofobi.
“Conor ha sempre reagito al bullismo – ha raccontato il padre, noto per il suo attivismo come ambientalista, all’Aspen Times -. Sono felice che abbia difeso il suo amico. Mi dispiace che si sia trasformato in un incidente che ha richiesto l’intervento della polizia. A Conor non è il tipo a cui piace attirare l’attenzione”.
Secondo quanto ha riferito la polizia, tutto sarebbe accaduto al Bootsy Bellows, intorno all’1.40 della notte tra il 29 e il 30 dicembre. Il giovane Kennedy sarebbe stato visto mentre sferrava pugni in testa ad un altro uomo. Quando è intervenuta la polizia, Conor si è scontrato con un agente fino a quando sono caduti entrambi sulla neve. Il giovane si è poi scusato con il poliziotto spiegando che aveva reagito ad un uomo che aveva “chiamato il mio amico con la parola che comincia con f” (immaginiamo che sia faggot, frocio, ndr). Conor è stato comunque ammanettato e dovrà comparire davanti al tribunale di Aspen il prossimo 22 febbraio.
I legali dei Kennedy hanno diffuso un comunicato nel quale spiegano che il loro cliente ha “strigliato” due uomini che avevano pronunciato insulti omofobi contro un suo amico.
Non è la prima volta che Conor Kennedy finisce in manette: era già successo davanti alla Casa Bianca, nel 2013, durante una manifestazione di protesta organizzata dagli ambientalisti. Insieme a lui, in quella circostanza, vennero arrestati il padre e l’attrice Daryl Hannah.