Dal primo gennaio 2017 la Danimarca non considera più la transessualità come una malattia psicologica. Quello scandinavo, è il primo paese a fare questa scelta. Una battaglia che la comunità trans porta avanti ormai da molti anni, quella della depatologizzazione, e che ora l’OMS sta prendendo in considerazione. Qualche mese fa è circolata la notizia che il prossimo DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) potrebbe effettivamente vedere compiersi questo passaggio. In passato, qualche passo avanti è stato fatto.
Il cambiamento, insufficiente, nell’ultimo DSM
Nel DSM-5, infatti, l’ultima edizione del manuale, la transessualità viene definita come “disforia di genere” e non più come “disordine dell’identità di genere”. Ma per la comunità trans non è sufficiente e la Danimarca ha voluto anticipare i tempi scegliendo di schierarsi contro lo stigma che colpisce le persone trans. Già lo scorso maggio, il ministro alla Salute, il socialdemocratico Flemming Møller Mortensen, aveva annunciato l’intenzione del governo di procedere in questo senso, con o senza l’OMS e il DSM.
La promessa del ministro
“Al momento, la transessualità è considerata una malattia mentale o un problema comportamentale – aveva dichiarato -. Questo è incredibilmente stigmatizzante e non rispecchia affatto il modo in cui noi vediamo le persone trans in Danimarca. Dovrebbe essere una diagnosi neutra. L’OMS sta lavorando a questa questione da molto, molto tempo. Ora abbiamo finito la pazienza e vogliamo mandare un segnale per dire che se il sistema non cambierà entro ottobre, la Danimarca farà da sé”. E così è stato. La decisione del governo non cambia in alcun modo l’assistenza prevista per le persone che intraprendono il percorso di transizione.
Un passaggio che potrebbe rivelarsi epocale
“È molto importante che termini come ‘incongruenza’, ‘disturbo’ e ‘problema’ siano stati eliminati dalla terminologia usata dalla comunità medica per tenere traccia delle cure – ha dichiarato Linda Thor Pedersen, attivista per i diritti delle persone trans -. Sono cambiamenti che rendono la questione un ‘codice’, invece che una diagnosi”.La decisione della Danimarca potrebbe fare da spinta sia per la prossima edizione del DSM che per l’OMS: si tratta, insomma, di un provvedimento destinato a passare alla storia dei diritti delle persone transgender.
La Danimarca all’avanguardia da sempre
Vale la pena ricordare che la Danimarca è da sempre un paese all’avanguardia, in termini di diritti delle persone lgbt. La prima legge, quella che depenalizzava i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso, è del 1933. Nel 1989 vennero istituite le unioni civili, mentre il matrimonio egualitario esiste dal 2012. Le adozioni congiunte per le coppie gay e lesbiche sono legali dal 2010 mentre la legge che vieta qualsiasi forma di discriminazione in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere è del 2004.