La senatrice del M5S Tiziana Drago si è presentata a sorpresa sul palco del Congresso mondiale della Famiglia di Verona, ‘violando’ il diniego alla partecipazione all’incontro pronunciato nei giorni scorsi dal vicepremier Luigi Di Maio. “Ho ricevuto l’invito tempo fa – ha detto, accolta da un applauso – e ci ho pensato. Auspico che su questi temi ci sia un dialogo“.
“Non è stato facile venire qui” ha dichiarato “e voglio dire che è stata una scelta personale. Il M5s non è una realtà politica legata solo alle dichiarazioni di questi giorni, ci sono anche senatori e deputati che hanno apertura verso la famiglia tradizionale. Bisogna tutelare i diritti di tutti, e quelli dei bambini vanno al primo posto“.
Una sorpresa. Forse no. Basterebbe scorrere la biografia della senatrice per capire che sui diritti civili la sua posizione si sempre presentata netta. Contro.
La senatrice infatti è l’unica grillina a far parte di “Famiglia e Vita”, intergruppo parlamentare che raccoglie i movimenti più conservatori della politica italiana. Fra i temi combattuti: droghe leggere, contrasto al suicidio assistito, gestazione per altri, adozioni omogenitoriali e ‘”educazione del gender nelle scuole”. Valori “non negoziabili” per l’intergruppo formato oltre che dalla senatrice cinquestelle anche da Simone Pillon (Lega), Maurizio Gasparri (Forza Italia), Gaetano Quagliariello (Idea), Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia)
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