Si è spento, all’età di 65 anni David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, carica che ricopriva dal 3 luglio 2019. Precedentemente, aveva ricoperto la vicepresidenza, presso lo stesso ufficio nell’ambito dell’UE. Membro del Partito democratico, faceva parte del gruppo dei Socialisti e Democratici in Europa. Precedentemente era conosciuto dal grande pubblico come volto del giornalismo italiano. Infatti, è stato vicedirettore del TG1 dal 2006 al 2009.
Come riporta Repubblica.it: «Era il 9 novembre del 2021 quando David Sassoli, su Twitter, spiegava di essere stato colpito in settembre da “una brutta polmonite da legionella”. “Ho avuto febbre altissima […] sono stato ricoverato a Strasburgo, poi sono rientrato in Italia per la convalescenza ma purtroppo ho subito una ricaduta”. Poi il ringraziamento ai medici “per la loro competenza”. Questa notte Sassoli è morto a 65 anni nel centro oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone, dove era ricoverato per una grave forma di disfunzione del sistema immunitario».
A David Sassoli dobbiamo riconoscere un notevole progresso relativo alle questioni Lgbt+, per la difesa dei diritti della nostra comunità. I primi esordi in questo campo erano andati in senso decisamente opposto. Arcigay, infatti, durante la campagna A far l’Europa comincia tu sconsigliava il voto per l’eurodeputato, considerando il suo impegno poco incisivo per le questioni a noi care. Nel 2013, ancora, aveva contribuito alla bocciatura del Rapporto Estrela, che tutelava l’interruzione di gravidanza e la salute sessuale dei gruppi vulnerabili, anche delle persone Lgbt. Tuttavia, a partire dal 2019 si è registrato un significativo cambio di passo.
David Sassoli, infatti, ha contestato duramente le posizioni di Orban. A cominciare dalla legge contro la comunità Lgbt+: «La legge ungherese equipara omosessualità e orientamenti sessuali alla pornografia e usa la protezione dei bambini come pretesto per discriminare le persone sulla base del loro orientamento sessuale. Tutto questo è contrario ai nostri principi sul rispetto delle minoranze, dell’uguaglianza e della dignità umana». Il presidente del Parlamento Europeo invitò il primo ministro ungherese a riflettere sul suo provvedimento. La legge ungherese, aveva infatti suscitato “scalpore e indignazione“. Dichiarando ancora: «Un’Ue che non difende i diritti non ha diritto di chiedere ad altri di rispettarli».
Arriva intanto il cordoglio da esponenti del suo stesso partito. «Un uomo gentile al servizio delle istituzioni che ha sempre difeso l’Europa dei diritti e della solidarietà contro quella dell’egoismo e della paura. Ci mancherai immensamente» scrive Alessandro Zan, sulla sua pagina. E Monica Cirinnà ricorda: «Dalla forte presa di posizione contro Polonia e Ungheria, a tutela delle donne, delle persone migranti e LGBT+ all’attenzione al caso Regeni e alle violazioni dei diritti umani in Russia e ovunque nel mondo, Sassoli ha saputo agire concretamente ed efficacemente».
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