Telefono azzurro, la più nota organizzazione a difesa dell’infanzia sul territorio italiano, lancia l’allarme: sono aumentate le richieste d’aiuto sul tema della sessualità.
«I social influiscono negativamente sulla percezione di sé o degli altri». Questa è l’opinione di un terzo dei ragazzi intervistati in un’indagine di Telefono Azzurro e Doxa kids 2019, come riporta l’Ansa. L’indagine mette in luce che quasi la metà dei soggetti percepisce tra i principali rischi connessi alla navigazione in internet il bullismo (22%), la diffusione di pettegolezzi (16%), la visualizzazione di contenuti violenti (11%) e la discriminazione di chi è omosessuale o bisessuale (4%).
Il Dossier Doxa Kids 2019 racconta che nel 2018 sono stati quasi 2.794 i casi gestiti da Telefono Azzurro tramite la linea di ascolto 1.96.96, con una media mensile di 232,8 casi e una media giornaliera di 7,6 casi. Il 55,8% dei casi sono telefonate. Il 39,2% dei casi sono chat. Negli ultimi anni stanno, inoltre, emergendo in maniera sempre più insistente problematiche legate al mondo di internet. Nel 2018, in particolare, Telefono Azzurro ha gestito oltre 250 casi relativi al web. Coinvolti principalmente pre-adolescenti (45% dei casi) e adolescenti (44.1%) di sesso femminile (65% dei casi). Nel 43.1% dei casi i ragazzi hanno chiesto aiuto per problemi legati al cyberbullismo e questa motivazione di intervento è cresciuta del 10% rispetto al 2017.
Tra i consigli di Telefono Azzurro ai genitori, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, quello di dialogare in modo collaborativo e sincero con i propri figli, insegnare ai bambini ad usare la tecnologia responsabilmente, stabilire dei limiti di tempo all’utilizzo della rete e sostituire il controllo con il dialogo. Ma anche riconoscere i segnali del cyberbullismo, come repentini cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico o nelle abitudini quotidiane.
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