Un confronto tra sindaci “che vogliono cambiare l’Europa” quello avvenuto ieri sera in Fondazione Feltrinelli a Milano, tra il primo cittadino Giuseppe Sala e l’omologa di Barcellona Ada Colau.
A pochi mesi dalla ricandidatura alla guida della sua città, la sindaca catalana ha ragionato ampiamente soprattutto sulle Europee di maggio, considerate “la grande sfida per aggiustare la democrazia, che sta vivendo una crisi profonda”.
“Noi cittadini e cittadine dobbiamo salvare l’Europa. Una gestione tecnocratica e l’aumento delle disuguaglianze l’hanno allontanata dalle persone, dimostrando di dare più spazio ai poteri economici che alle libertà dei cittadini – spiega -. Ci troviamo in un momento tragico in cui razzismo, maschilismo e omofobia stanno tornando”. Ma l’emergere dei sovranismi, secondo Colau, non è casuale. “Non hanno semplicemente preso un megafono – spiega -: l’internazionale sovranista ha alle spalle enormi capitali organizzati e che sfruttano la tecnologia“. Un avanzamento che impone anche “a noi democratici di organizzarci, senza cadere nelle provocazioni perché non dobbiamo permettere loro di essere al centro dell’agenda politica. Dobbiamo stimolare la partecipazione vera alla democrazia”.
A chi le chiede una valutazione sul maggiore rappresentante italiano del sovranismo, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, Colau risponde tagliando corto. “E’ un fascista – dice -: è contro i diritti delle donne, quelli Lgbt e infine contro i diritti umani. Per contrastare partiti come il suo bisogna tracciare una linea rossa che non si deve oltrepassare, perché il pluralismo politico in democrazia è sempre gradito, ma non c’è dialogo con chi è contrario ai diritti e alle libertà“.
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