In Australia il governo si schiera contro l’omofobia religiosa: il governo federale cercherà di vietare alle scuole confessionali – e private in generale – ad allontanare o ad espellere gli studenti e le studentesse dichiaratamente omosessuali. «Prenderò provvedimenti per garantire che gli emendamenti siano introdotti non appena possibile per chiarire che nessuno studente di una scuola non statale dovrebbe essere espulso sulla base della sua sessualità» ha dichiarato il premier australiano Scott Morrison.
Il dibattito sui diritti civili è al centro dell’attenzione, in queste settimane, per un importante test elettorale per il governo attualmente in carica: si prevede, infatti, un’elezione suppletiva nella sede di Wentworth a Sydney per la coalizione liberale che sostiene proprio Morrison. Cosa che non è piaciuta alla chiesa locale, naturalmente. Mark Coleridge, presidente della Conferenza episcopale cattolica australiana, ha chiesto che «una volta assunti o iscritti, ci si aspetta che le persone all’interno di una comunità scolastica cattolica aderiscano alla missione e ai valori della scuola». Ma Morrison è stato inequivocabile, in merito: «Il nostro governo non sostiene l’espulsione di studenti dalle scuole religiose» in base alla loro identità sessuale.
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