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Bari, la Corte d’Appello dice sì agli atti di nascita con due papà

I due papà saranno riconosciuti nell’atto di nascita. La Corte d’Appello di Bari ha detto sì ai genitori di due bimbi pugliesi nati grazie alla gestazione per altri all’estero. Secondo i giudici, sugli atti di nascita devono esserci entrambi i padri. Diversamente, l’interesse dei bambini e delle bambine non sarebbe altrettanto tutelato da altre forme di riconoscimento possibili secondo la legge italiane.
La stepchild adoption, insomma, non basta.

Il primo “no” del Tribunale ai due papà

La coppia, assistita dall’avvocata Pasqua Manfredi di Rete Lenford, si era rivolta al Tribunale di Bari per chiedere che negli atti di nascita dei loro due figli, oltre al nome del padre biologico figurasse anche quello del padre intenzionale.
Il Tribunale, però, aveva rigettato la richiesta in base alla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 2019.
In quell’occasione, la Cassazione aveva stabilito che gli atti di nascita con due papà sono contrari all’ordine pubblico e che l’unica possibilità per le coppie di papà è la stepchild adoption.
I due non si sono arresi ed hanno fatto ricorso in Appello.

La tutela dei bambini: avere entrambi i papà

“Pur ritenendo che sia necessario l’intervento del legislatore in materia – scrive Rete Lenford in una nota -, la Corte d’Appello ha considerato preminente l’interesse delle bambine e dei bambini a veder riconosciuta e tutelata la propria identità personale e familiare ai sensi dell’art. 8 della Convenzione EDU. Il Collegio, infatti, non ha ritenuto sufficienti altri mezzi alternativi del nostro ordinamento, inclusa l’adozione nei casi particolari che prevede la tutela del diritto alla famiglia, ma non alla identità personale”.
La piena genitorialità, quindi, passa dalla trascrizione integrale degli atti di nascita dei bambini nati con GPA all’estero.

Rete Lenford: “Manca una legge, ma i tribunali possono garantire i figli delle coppie same sex”

Vale la pena ricordare che, in questi casi, i due papà chiedono ai comuni la trascrizione di atti già formati nel paese in cui i bambini nascono e dove la genitorialità delle coppie dello stesso sesso è pienamente riconosciuta.
Per la Corte, solo la trascrizione integrale di questi atti permette “che entrambi esercitino pienamente le responsabilità che hanno assunto prestando il consenso alla procreazione medicalmente assistita e siano tenuti allo stesso modo ai conseguenti doveri” spiega Rete Lenford.

La Corte Costituzionale ha già sollecitato il Parlamento a votare una legge che tuteli i figli delle coppie seme sex. Ma Rete Lenford nota che “in mancanza, i Tribunali e le Corti possono già ora dare adeguata tutela ai figli delle coppie omosessuali”.

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