E’ polemica nel bergamasco per una chiesa appena ristrutturata e delle candele arcobaleno.
Siamo a Caravaggio e la chiesa è quella di San Bernardino reduce da lavori di restauro durati anni e appena riconsegnata al Comune di cui è proprietà. Sebbene consacrata e luogo di riti religiosi, infatti, la chiesetta non è della Curia, ma dell’amministrazione comunale. Per questa ragione la giunta di Caudio Bolandrini ha portato in consiglio comunale un regolamento che stabilisce come va usata la chiesa. Fin qui niente di strano.
A sollevare la polemica, però, ci ha pensato il consigliere leghista, che a Caravaggio è minoranza, Ettore Pirovano.
Pirovano ha chiesto una convenzione chiara con la Curia perché, secondo lui, c’è il rischio che nella chiesetta si faccia politica e che questa sia gay friendly.
L’artefice di questo uso di San Bernardino sarebbe don Franco Perdomini che proprio in quella chiesa dice la messa.
«Usava candele con i colori della bandiera della pace — spiega Pirovano, secondo quanto riporta l’edizione bergamasca del Corriere —, che, si sa, è uguale a quella del gay pride. Non si può lasciare che il sacerdote di turno decida che simboli mettere in chiesa. La convenzione va siglata con la curia».
Non sappiamo se Pirovano non lo sappia o finga di non saperlo, ma la bandiera della Pace e quella del movimento LGBT non sono uguali. La prima ha infatti sette colori, mentre la seconda solo sei. Inoltre, l’ordine dei colori è esattamente speculare tra i due vessilli.
«È una vecchia storia – ha risposto il parroco -, la bandiera della pace non è politica e se non sosteniamo la pace nelle chiese, dove dobbiamo sostenerla?».
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