Bologna si conferma, ancora una volta, città dell’accoglienza e per i diritti. Dopo un mese circa, secondo quanto si legge nelle agenzie e nella stampa locale, dalla «firma dell’atto di nascita di un bimbo appena nato all’interno di una coppia omogenitoriale», il Comune compie adesso un ulteriore passo in avanti nel riconoscimento delle famiglie arcobaleno e, nello specifico, dei diritti dei bambini e delle bambine nate in esse.
Un bel passo in avanti, soprattutto rispetto alle ultime dichiarazioni del ministro della Famiglia Fontana, che ha negato l’esistenza delle coppie omogenitoriali: il “governo del cambiamento” le discrimina, per ora a parole (e si spera sia solo folklore politico), Bologna e la sua giunta invece le riconosce. Concretamente.
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