Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio e titolare della delega alle Pari Opportunità, ha bloccato i fondi stanziati per il bando dell’Unar finito nell’occhio del ciclone dopo il servizio delle Iene di domenica scorsa.
Intanto, l’ormai ex direttore dell’Unar Francesco Spano parla di “macchina del fango” contro di lui.
“Valuterò nelle prossime settimane come procedere a tutela della mia onorabilità – ha dichiarato Spano all’AdnKronos -. Si è trattato di una bufala, non solo perché i finanziamenti in questione non sono stati ancora erogati, ma perché a essere considerati finanziabili sono stati singoli progetti sociali, proposti da diverse realtà associative e istituzionali e valutati da una commissione secondo criteri oggettivi prestabiliti. La procedura di controllo preliminare all’eventuale erogazione è tutt’oggi in corso”.
L’ex direttore dell’Ufficio Antidiscriminazioni Razziali di Palazzo Chigi spiega di essersi dimesso “per rispetto al ruolo affidato all’ufficio che fino ad oggi ho avuto l’onore di guidare. Occuparsi di contrasto alle discriminazioni presuppone, infatti, entusiasmo e generosità: due doti che ho provato ad avere sempre in me in questi mesi e che questa squallida vicenda mi ha tolto”. E nonostante lui stesso parli di una bufala, Spano spiega che subito dopo avere incontrato la troupe delle Iene ha “provveduto a informarne la polizia e ad attivare dei controlli suppletivi interni. Sono certo che a breve verrà certificata l’assoluta correttezza di tutta la procedura”.
E dopo i comunicati di ieri sera di Arcigay prima e della stessa Anddos dopo, arriva anche la solidarietà di Famiglie Arcobaleno. “I falsi scoop de Le Iene dovrebbero far riflettere quando hanno come unico risultato quello di bloccare fondi destinati ai centri ascolto e antiviolenza e alle dimissioni del direttore dell’UNAR Francesco Spano” si legge in una nota firmata dalla presidente dell’associazione Marilena Grassadonia.
“Bloccare i fondi dell’UNAR – denuncia la presidente – significa silenziare la nostra presenza nelle scuole, il nostro ostinato lavoro per diffondere la cultura del rispetto e delle differenze, il nostro impegno nel combattere le Infezioni Sessualmente Trasmesse e abbandonare a loro stessi i ragazzi e le ragazze gay, lesbiche e transessuali ancora vittime di discriminazioni e violenze”.
“Il clima che si è creato nel nostro paese, e alimentato ad arte da certa televisione – conclude -, dovrebbe allarmarci tutti anche al di fuori della comunità LGBTQI. Esprimiamo la nostra solidarietà a Francesco Spano e ad Anddos per il lavoro svolto e per l’impegno nel rendere l’Italia un paese più inclusivo per tutte e tutti”.
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