E se l’anti-Bolsonaro fosse gay? Arrivano venti “arcobaleno”, dal Brasile, contro il presidente di estrema destra che guida il più grande paese sud americano. Stiamo parlando di Eduardo Leite, 36 anni e governatore del Rio Grande do Sul. Esponente del Partito della Social Democrazia brasiliana (Psdb) che, secondo quanto riporta il Corriere.it, potrebbe essere un potenziale candidato alle presidenziali del prossimo anno.
Nonostante il nome, il Psdb è un partito centrista di stampo liberale. Per questa ragione, Eduardo Leite sostenne proprio Bolsonaro alle ultime presidenziali, al secondo turno. Poi, però, qualcosa è cambiato. Le varie dichiarazioni omofobe del presidente devono aver convinto il giovane governatore che non poteva più sostenere un leader del genere. E quindi, qualche settimana fa, in tv è arrivato il coming out.
Coming out che è stato fatto a Tv Globo, importante emittente brasiliana: «Non ho nulla da nascondere: sono gay» ha dichiarato Eduardo Leite. «Non ho mai parlato di un argomento legato alla mia vita privata, ma in questo momento di bassa integrità in Brasile, ribadisco che non ho nulla da nascondere. Sono un governatore che è gay, non un gay governatore. Così come Obama era un presidente nero non un nero presidente. E ne sono orgoglioso».
Certo, si potrebbe obiettare che non c’era bisogno di vedere quanto fatto da Bolsonaro per prendere le distanze dalla sua azione politica. I presupposti di ciò che sarebbe stato c’erano tutti. Meglio tardi che mai, tuttavia. Leite non ha, in verità, molte chance di divenire presidente del Brasile. Nel 2022 si ricandiderà Luiz Inácio Lula da Silva, pienamente reintegrato dopo le accuse di corruzione (cadute, in tribunale). E che risulta il favorito, almeno nei sondaggi attuali. Vedremo con chi si schiererà alle prossime presidenziali. Fosse non altro per una questione di coerenza.
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