Cronache di quotidiana omofobia. Una quotidianità durata ben due anni e che ha visto come vittime “privilegiate” due uomini perseguitati da un ventottenne, loro vicino di casa. La loro colpa: la coppia era andata a vivere nel suo stesso palazzo. E ciò era inaccettabile per il ragazzo che – per tutto questo tempo – ha più volte offeso, infastidito e minacciato i due. Lo riporta Il Fatto quotidiano on line, che fornisce ulteriori dettagli su come si è svolta l’intera vicenda.
Il ragazzo, si legge «aveva avvelenato le loro piante sul balcone, staccato la corrente elettrica e danneggiato l’auto con la candeggina». A niente è valso, in un primo momento, l’intervento delle forze dell’ordine. «Nonostante un ammonimento dalla Questura, gli episodi si erano aggravati, arrivando agli insulti omofobi, alle minacce e infine alla violenza», leggiamo ancora. La coppia, infatti, è stata recentemente aggredita con un manganello. Uno dei due ha riportato «un’infrazione della quinta e della settima costola sinistra, un trauma cranico non commotivo ed escoriazioni multiple».
Il giovane non aveva mai accettato che la coppia fosse venuta a vivere nel suo stesso palazzo. Così aveva cominciato a tormentarla, affinché si trasferisse altrove. «Per questo spesso teneva la musica a un volume così alto volume da impedire il riposo, o spostava di continuo di mobili, facendo rumore. Fatti che erano stati segnalati all’amministratore anche da altri condomini». Dopo le urla e le minacce, alla fine è passato ai fatti, aggredendoli. Il giovane è stato dunque arrestato «per “atti persecutori” e adesso si trova ai domiciliari, in un’altra abitazione».
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