“Mi impegno a ricevere, tra la settimana prossima e la successiva, gli attivisti italiani e quelli russi per discutere la questione dei visti per i gay ceceni”. Così ieri sera in collegamento con il Padova Pride Village, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova ha assicurato il suo impegno sulla questione cecena su cui l’Italia, finora, ha fatto ben poco.
“In una certa misura, la cosa più grave non è solo la persecuzione o il progrom, come lo ha definito il New York Times, ma il desiderio di cancellare e negare la stessa esistenza degli uomini e delle donne omosessuali, come di recente ha fatto lo stesso Kadyrov – ha commentato Della Vedova -.
A discutere di quanto accade in Cecenia ai danni delle persone omosessuali, ieri a Padova, c’erano Alessandro Zan (deputato del PD), Simone Alliva (giornalista dell’HuffPost) e Yuri Guaiana, campaign manager di All Out.
“Sì, l’Italia potrebbe fare di più – ha ammesso Della Vedova -. Per quel che mi riguarda e che riguarda il ministro degli Affari Esteri, c’è un impegno concreto nell’avere un’attenzione particolare, tra le libertà fondamentali, a quella dell’orientamento sessuale”.
“Possiamo discutere di quanto la Russia sia un interlocutore essenziale per l’Europa – ha proseguito -, ma certamente nell’interesse dell’Unione Europea non può esserci alcun tipo di accondiscendenza o di benaltrismo rispetto ad un tema che è l’identità dell’Unione Europea: la libertà delle persone e la capacità dello stato di diritto di garantire i diritti di tutti”.
Da Zan è arrivata una sollecitazione perché si faccia pressione su Gentiloni a cui il deputato chiede “una condanna esplicita in sede internazionale, specialmente nei confronti di Putin”. Un impegno che Della Vedova ha assunto di fronte al pubblico padovano. “Appena ne avrò l’occasione – ha dichiarato -, lo ribadirò anche al presidente del Consiglio, sapendo di trovare una sensibilità particolare su questi temi”.
“Ottimo l’impegno del sottosegretario Della Vedova – commentano Yuri Guaiana e Leonardo Monaco, segretario di Certi Diritti -, ci metteremo subito al lavoro per organizzare tutti gli incontri necessari ad assicurare una rapida concessione dei visti umanitari”.
Finora, solo la Germania, la Francia e la Lituania hanno accolto profughi ceceni in fuga dalla persecuzione contro le persone omosessuali.
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