Pete Buttigieg, il sindaco gay e liberal di una cittadina americana nello Stato conservatore dell’Indiana, ha lanciato ufficialmente la sua campagna per le presidenziali stanotte, unendosi a un’affollata platea di candidati democratici in lizza per la nomination 2020. Lo riferisce Afp Video.
Il 37enne, già vincitore di una borsa di studio a Oxford e veterano della guerra in Afghanistan è al secondo mandato da sindaco della cittadina di South Bend, enclave progressista nella cosiddetta “Rust Belt” (la “cintura della ruggine”) americana, la regione nella quale il declino dell’industria pesante ha colpito duramente l’economia locale. Sono stati gli elettori degli stati della Rust Belt, quali Michigan e Wisconsin, a consegnare nel 2016 la Casa Bianca a Donald Trump. Buttigieg, considerato l’uomo che ha rilanciato l’economia di South Bend, si accredita come un riformatore pragmatico in grado di parlare agli elettori di ogni orientamento: un messaggio che lo ha catapultato da una relativa oscurità alla prima fila tra i potenziali candidati democratici.
“Il mio nome è Pete Buttigieg. Mi chiamano ‘Mayor Pete’ (Sindaco Pete). Sono un figlio orgoglioso di South Bend, Indiana, e corro per la presidenza degli Stati uniti” ha detto a una folla di sostenitori in deliquio in un ex capannone industriale diventato strutture hi-tech a South Bend. “Ecco perchè sono qui, per raccontare una storia diversa da ‘Make America Great Again'” ha aggiunto riferendosi allo slogan di Trump per la campagna 2016. “Stavolta non bisogna solo vincere un’elezione, bisogna vincere un’epoca”
Il lancio ufficiale della campagna di Mayor Pete ha toccato una serie di temi liberal, dalla giustizia razziale ai diritto di voto alla riforma della sanità, oltre alla sua fede e al suo matrimonio con Chasten Buttigieg. I membri della sua campagna dicono di essere stati colti di sorpresa dalla rapidità con cui il sindaco ha generato un’ondata di sostegno nazionale: le assunzioni non sono ancora finite. Buttigieg ha scritto il suo discorso da solo, la persona che glieli scrive non c’è ancora.
Per l’evento di lancio della campagna si sono presentate tante persone che molte sono rimaste fuori dalla sala, sotto la pioggia, davanti a una grande schermo. Buttigieg, sfidando gli elementi, ha ringraziato i suoi supporter rimasti fuori dall’edificio prima di fare il suo annuncio al chiuso. In tre mesi, da quando a gennaio ha aperto il suo comitato esplorativo per le presidenziali 2020, Buttigieg ha raccolto sette milioni di dollari, più di molti altri candidati dem, ed è balzato al terzo posto nei sondaggi in Iowa e New Hampshire, i primi Stati che voteranno per le primarie l’anno prossimo.
Il sindaco, che parla otto lingue, tra cui l’italiano, e suona il pianoforte classico, è protagonista di decine di profili sui media Usa. Una fascinazione legata in parte al suo background: se eletto sarebbe il presidente più giovane, il primo apertamente gay, il primo millennial e il primo ex sindaco. Ma Buttigieg deve ancora superare la percezione che la sua giovinezza e il suo curriculum scarno di sindaco di una cittadina di centomila abitanti non gli danno l’esperienza necessaria alla presidenza. “Riconosco l’audacia di fare questo da sindaco millennial del Midwest” ha detto Buttigieg. “Ma il momento in cui viviamo ci spinge ad agire”.
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