«Sì, sono gay. Non m’importa che la gente lo sappia o che interessi a tutti, ma lo scrivo nella speranza di essere d’aiuto a qualcuno che soffre come ho sofferto io». Sono queste le parole con cui Tadd Fujikawa ha deciso di venire fuori dall’armadio – di fare, cioè, coming out – sul suo profilo Instagram. E ha deciso di farlo in un giorno importantissimo: il Suicide Prevention Day. Per dare speranza a chi, nel suo processo di costruzione e di identificazione, possa avviare un percorso sereno e costruttivo.
Fujikawa, di origini giapponesi ma nato e cresciuto alle Hawaii, nel corso della sua folgorante carriera ha collezionato un importante primato, nella sua disciplina sportiva: infatti, è il più giovane ad aver giocato agli US Open, nel 2006, all’età di quindici anni. Una carriera costellata di successi, la sua, ma anche di alti e bassi. In mezzo a tutto questo, ha anche dovuto fare i conti con la sua identità sessuale, nascondendo a tutti il suo orientamento. Fino a quando, un paio di giorni fa, ha deciso di pubblicare un selfie in cui si dichiarava felicemente gay.
«Mi ricordo molto bene quanto storie come la mia mi sono state di sostegno nei periodi più bui che ho trascorso» ha scritto il campione. «Mi hanno insegnato ad avere speranza. Ho passato troppo tempo fingendo, nascondendomi e odiando ciò che ero. Ero terrorizzato da quello che gli altri potessero pensare o dire sul mio conto. So di persone che non ce l’hanno fatte e si sono tolte la vita. Per quello scrivo in questa giornata speciale. Ho sofferto a livello psicologico, sono stato davvero male. Ma ora tutto è cambiato. Ora sono orgoglioso di me e di tutta la comunità Lgbt».
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