Per le associazioni lgbt croate quella sull’affido è una “decisione storica”. Il Tribunale amministrativo di Zagabria, giovedì scorso, ha tabilito che Ivo Segota e Mladen Kozic, una coppia gay, possono essere genitori affidatari.
L’associazione delle Famiglie Arcobaleno (sì, ha lo stesso nome di quella italiana) croata ha diffuso la notizia venerdì. “È la prima volta – spiega l’associazione secondo quanto riporta BalkanInsight – che un tribunale della Repubblica croata prende in considerazione un precedente internazionale e le decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo secondo cui una coppia dello stesso sesso deve essere trattata alla pari delle coppie eterosessuali”.
Ora il Ministero della Demografia, della Famiglia e delle Politiche Sociali, che in un primo momento aveva negato ai due uomini di diventare genitori affidatari, dovrà ripetere l’intero iter entro 60 giorni e prendere una nuova decisione che non discrimini la coppia.
Il caso va avanti dal 2017 quando i servizi sociali avevano informato i due che non c’erano le condizioni legali per dare loro il permesso di affido perché sono legati da una unione civile.
“Abbiamo subito fatto ricorso al Ministero – ha spiegato Segota – ma il nostro appello è stato rigettato. Non avevamo altra scelta che rivolgerci al tribunale”.
“Il loro gesto coraggioso – ha commentato Daniel Martinovic di Famiglie Arcobaleno -, la visibilità pubblica e il consenso a condurre una battaglia legale, durante la quale hanno avuto il pieno sostegno dell’associazione, sono un precedente per altre coppie che vogliono allargare la loro famiglia in questo modo e fornire una casa calda e accogliente, amore, sostegno quotidiano e un futuro migliore ai bambini che sono negli orfanotrofi”.
Ancora BalkanIndight spiega che a dicembre dello scorso anno il parlamento croato ha approvato una nuova legge sull’affido che esclude le coppie delo stesso sesso. Contro la legge, Famiglie Arcobaleno ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale a febbraio. La nuova sentenza del Tribunale di Zagabria potrebbe influire positivamente sulla decisione che la Corte prenderà.
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