“Una visione ottusa della famiglia che nega ogni diversità” con queste parole il Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte attacca il Congresso mondiale delle famiglie, in programma a Verona il prossimo 29 marzo.
“Il congresso mondiale delle famiglie” si legge in una nota “avrebbe potuto rappresentare una bella occasione per parlare di famiglia nella sua accezione più ampia e plurale. Parlare di famiglia è parlare di futuro: lavoro, economia, educazione, sviluppo, diritti. Tutto passa da lì. E invece, per i temi individuati e i relatori invitati, Verona e l’Italia si apprestano a diventare una finestra internazionale dell’ultra-conservatorismo e di una visione ottusa della famiglia che nega ogni diversità e rifiuta di confrontarsi con i cambiamenti della società”.
Il Comitato diritti umani del Consiglio regionale del Piemonte difende inoltre le famiglie omogenitoriali. “Il meeting” spiega “rischia di trasformarsi in una crociata contro le coppie arcobaleno, la comunità LGBT e quelle che sono state le grandi conquiste in tema di diritti delle donne“.
Segue:”La famiglia è il luogo degli affetti, il luogo dove si costruisce un progetto di vita, essa necessita di politiche che la tutelino e la valorizzano come realtà plurale, riconoscendo le diverse forme relazionali che possiamo chiamare ‘famiglie'”.
E conclude con una “promessa” “quella di continuare a far sentire la nostra voce, a lavorare per una cultura aperta ed inclusiva e per contrastare tutti gli atteggiamenti omofobi e conservatori che vogliono portarci indietro in un tempo passato che non rimpiangiamo”.
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