Il governo dell’Angola ha depenalizzato l’omosessualità. Dal codice penale è stato eliminato l’articolo che definiva l’essere gay “un vizio contro natura”. Da adesso, essere omosessuali ed avere relazioni con partner dello stesso sesso non sarà più reato.
Come ricorda Human Rights Watch, si trattata di un’eredità della dominazione portoghese: una storia simile a quasi tutte le ex colonie dei paesi europei.
Stando a quanto riporta HRW, “il Governo ha inoltre vietato ogni discriminazione basata sull’orientamento sessuale prevedendo che chiunque si rifiuti di dare lavoro o di fornire servizi a causa dell’orientamento sessuale della persona sarà punito con il carcere”. Certo non basterà la legge per cambiare l’approccio della società agli omosessuali e all’omosessualità. Servirà tempo e lavoro sul piano sociale e culturale perché cambi, insieme alle norme, anche la mentalità.
E’ quella che si può definire una svolta epocale, per la comunità lgbt+ angolana e che potrebbe fare da esempio per gli altri paesi africani con legislazioni simili, oltre che per tutti gli altri. Sono 69, infatti, i paesi nel mondo in cui le relazioni tra persone dello stesso sesso sono considerate un crimine.
La battaglia contro le discriminazioni e la criminalizzazione deegli omosessuali in Angola è cominciata molto tempo fa da parte delle associazioni locali supportate da organizzazioni internazionali. Ma la strada è stata lunga e piena di ostacoli. Solo a giugno scorso, infatti, il presidente dell’Angola ha riconosciuto ufficialmente un’associazione lgbt+.
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