Politica&diritti

Elezioni 2018: nel programma di Lega e Forza Italia neanche una parola sui diritti civili

In vista delle elezioni del prossimo 4 marzo, continua la nostra rassegna dei programmi elettorali delle principali forze politiche in competizione. Dopo il M5S, LeU, +Europa, Potere al Popolo e il Partito Democratico, analizziamo oggi il programma di Forza Italia e della Lega. E come per le altre forze, ci limiteremo a parlare della parte che riguarda i diritti civili, non solo delle persone lgbt.
Un’analisi che, ve lo anticipiamo, sarà per forza di cose molto breve.

Nessun riferimento alle persone lgbt

Le due forze, in coalizione tra loro e anche con Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia, hanno sottoscritto lo stesso programma che si snoda in 10 punti ed è presente su entrambi i siti ufficiali dei due partiti.
Completamente assente qualsiasi riferimento alle persone Lgbt e alle loro istanze. Niente sull’introduzione dell’aggravante di omofobia e transfobia nei casi di violenza, né sulla genitorialità delle coppie dello stesso sesso, men che meno sul matrimonio. Il tema dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e trans manca del tutto.

Le dichiarazioni di questi giorni

L’unico riferimento che abbiamo, sulle possibili intenzioni in questo senso, sono le dichiarazioni di Roccella e Meloni ad un convegno organizzato da Gandolfini lo scorso week end, e le risposte date a Libero da Berlusconi in un’intervista pubblicata ieri. Niente di buono, insomma. Anzi una promessa di retrocessione, a partire dall’attacco alle unioni civili, invece che di avanzamento verso l’uguaglianza.

La famiglia e le madri

Con queste premesse, non è difficile interpretare il punto sette del programma, interamente dedicato alla famiglia. Declinata al singolare, naturalmente. Nello stesso passaggio troviamo l’unico accenno alle “pari opportunità” riferite alle donne solo in quanto madri e in ambito familiare.

I migranti

Si parla, invece, dei migranti. Ma, come facilmente immaginabile, la questione è declinata in chiave securitaria puntando non al riconoscimento di diritti (come ad esempio lo ius soli) quanto alla riduzione di quelli esistenti. Si va dal “rimpatrio di tutti i clandestini”, al “blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipula di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici”. Il centrodestra propone anche l'”abolizione dell’anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della sedicente protezione umanitaria mantenendo soltanto gli status di rifugiato e di eventuale protezione sussidiaria”.

La legge sulla tortura

Nello stesso capitolo del programma, denominato “Più sicurezza per tutti”, si legge anche una proposta di “revisione della legge sulla tortura”. Attesa da anni e oggetto di diverse condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro l’Italia, la legge che introduce il reato di tortura è stata approvata lo scorso luglio con i voti contrari proprio di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il centrodestra l’ha ritenuta punitiva e limitante nei confronti delle forze dell’ordine. Una critica esattamente opposta a quella fatta da chi quella legge l’ha auspicata per tanto tempo. Una modifica, dunque, per Berlusconi, Meloni e Salvini non può che essere nella direzione di indebolire la legge stessa.

Gli animali

Infine si trova un punto che riguarda i diritti degli animali, frutto probabilmente della presenza di Michela Vittoria Brambilla e del suo movimento animalista. Il passaggio è inserito nel capitolo “Più aiuto per chi ha bisogno” e recita: “Codice delle norme a tutela dei diritti degli animali domestici e di affezione”.

Elezioni 2018 – speciale diritti civili: tutto quello che c’è da sapere prima del 4 marzo

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