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I Crimini di Grindelwald, il coming out di Ezra Miller: «Sono queer»

Lo abbiamo amato moltissimo, Ezra Miller, e abbiamo sofferto per lui nel primo episodio della saga di J.K. Rowling, Animali fantastici e dove trovarli, nel ruolo di Credence. Lo abbiamo anche visto nel ruolo di Flash – accanto ad altri giganti dell’universo DC Comics, da Aquaman a Wonder Woman – nel film Justice League. Adesso è tornato al cinema con Animali Fantastici – I Crimini di Grindelwald e per l’occasione ha rilasciato un’intervista a Rolling Stone, in cui il giovane attore americano fa coming out: dichiarandosi queer.

Godere dell’essere queer

Ezra Miller

«Mi sono sentito in diritto di dichiarare chi ero, per non cadere nei tranelli dialettici di persone che non sanno nulla del mio mondo sia culturale che socio-amoroso» ha dichiarato alla rivista, che lo ha intervistato non solo per le sue doti di attore, ma anche per il suo animo di musicista. Miller infatti, oltre alla passione del cinema, ha anche quella per l’indie. «Col senno di poi» aggiunge «avrei potuto dire subito di essere queer, cosi da “incontrare” da subito altri queer e godere delle relazioni che abbiamo con uomini e donne allo stesso tempo, godere di un rapporto poliamoroso».

Meglio innamorarsi di qualcuno guardando cosa legge

Riguardo al concetto di queer – Rolling Stones definisce l’artista come «orgoglioso supporter del queer movement della post millennial generation» – Miller lo identifica al di fuori di qualsiasi classificazione di genere: «Un concetto per esprimere un rapporto di amore puro, semplice, molteplice, non possessivo. Molto meglio innamorarsi di qualcuno guardando cosa legge, chi segue, quali enti benefici preferisce, che anime ha sulla sua lista, che podcast ascolta, che posizioni politiche ha, piuttosto che andare in un bar e pensare solo a rimorchiare».

Il “rapporto” con Credence

E nel corso dell’intervista, l’attore-cantante parla anche delle violenze subite, anche nel mondo dello spettacolo: «Un sacco di abusi mi sono stati inflitti da persone di cultura, della mia professione, da bigotti che non pensavano altro che a essere razzisti e sessisti, dinosauri appartenenti alle vecchie generazioni». Episodi, sostiene, «che hanno lasciato il segno». Ed è questo a legarlo al personaggio che l’ha reso celebre: «Sentimenti ed emozioni» quelli provati «che in qualche modo mi hanno aiutato a creare e capire Credence Barebone, un emarginato abusato che cerca in tutti i modi – anche letali – di creare delle connessioni con il resto del mondo. Anch’io sono cosi».

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