Un’altra famiglia arcobaleno viene riconosciuta anche dallo Stato. Succede a Bussero, un comune dell’hinterland milanese, dove lo scorso 7 marzo una bimba figlia di due donne è stata iscritta allo stato civile con entrambi i cognomi delle sue mamme.
Lo rendono noto le associazioni Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford.
La piccola ha dunque ufficialmente due mamme, entrambe con gli stessi doveri e diritti, a prescindere da chi delle due l’ha partorita.
“Vengono così tutelati e garantiti i diritti fondamentali, come quello alla bigenitorialità, all’identità personale, i diritti successori nei confronti della madre intenzionale” si legge in una nota delle due associazioni. Inoltre, sono garantiti anche i legami di parentela tra la bambina e la famiglia di origine della mamma non “biologica” che invece non si creano quando si ricorre alla stepchild adoption.
La coppia ha già due figli di 5 e 3 anni, entrambi riconosciuti il 6 settembre del 2018 dalla madre che ha dato alla luce la piccola appena nata. Il Sindaco di Bussero, Curzio Aimo Rusnati ha accolto la richiesta della coppia, assistita dall’avvocata Marina Barbera di Rete Lenford.
«Il caso, ed in particolar modo l’uso della formula di riconoscimento congiunto con l’attribuzione del doppio cognome – spiega la Presidente di Rete Lenford Miryam Camilleri – dimostra che è possibile, in base alla legislazione vigente, tutelare pienamente i diritti delle bambine e dei bambini nati in coppie dello stesso sesso. È sufficiente che ci sia la volontà di applicare la legge, come ha fatto il Sindaco di questo piccolo centro e come fanno numerosi altri Sindaci in tutta Italia».
«Siamo felici di questo provvedimento che sottolinea ancora una volta come la responsabilità genitoriale vada oltre la biologia – aggiunge Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno – e come i legami familiari debbano essere garantiti tra tutt* i componenti della famiglia di riferimento della bambina e anche della famiglia di origine delle mamme, come nonni e zii».
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