Un vero e proprio fiume in piena coi colori dell’arcobaleno ha attraversato ieri l’Italia da nord a sud. Otto i pride che hanno marciato per le strade di diverse città: Torino, Varese, Mantova, Siena, Caserta, Barletta e Siracusa.
Otto cortei molto partecipati. A Torino, ormai appuntamento storico, gli organizzatori hanno dichiarato 120 mila presenze: “mai così tanti” a detta di molti, per il capoluogo piemontese, dove ieri ha sfilato il secondo dei tre cortei del Piemonte Pride.
“Un folla che vuole dire basta alle discriminazioni e lo vuole fare in modo pacifico ma con determinazione ha dichiarato il coordinatore del Torino Pride Alessandro Battaglia -. Credo che il pugno chiuso rainbow, immagine guida 2018, sintetizzi al meglio, questo pensiero. Nessun dorma”.
Molto partecipato anche il corteo mantovano, il primo pride in città. Tra le realtà presenti Cgil, Uil, Sinistra Italiana, Potere al popolo, Lav, gli scout Cngei e Amnesty International oltre alle associazioni lgbt (Rete Lenford, Agedo, Arcigay, Rete genitori rainbow, Famiglie Arcobaleno, Pianeta Milk, Alfi Bergamo) , uno striscione su Marielle Franco, il carro più fumoso e con la migliore musica.
I mantovani hanno partecipato anche dalle finestre dei palazzi sotto i quali passava il corteo, salutandolo e applaudendo. A Palazzo Te, dove il corteo ha terminato il suo percorso, ha chiuso la giornata il concerto di Paola Turci.
A Varese il Pride non è all’esordio. Un appuntamento, ormai, per la città, per niente turbato dai volantini omofobi distribuiti nelle ore precedenti al corteo. Anche qui, moltissime persone hanno sfilato per l’uguaglianza e la parità di diritti, ma la manifestazione si è conclusa in modo speciale. Sul palco finale, il presidente di Arcigay Varese Giovanni Boschini ha ricevuto la proposta di matrimonio dal suo compagno, tra la commozione e la gioia di tutti.
Altra piazza stracolma di persone quella di Genova dove si è celebrato il Liguria Pride. Ad aprire il corteo le famiglie arcobaleno: una risposta non solo al ministro Fontana e alle sue dichiarazioni, ma anche al sindaco che nei giorni scorsi ha negato l’annotazione della seconda mamma sul certificato di nascita di un bimbo figlio di due donne.
Ha marciato a Siena, dopo Firenze e Arezzo, il Toscana Pride. Circa 5000 le presenze per il corteo che è partito da Piazza del Campo ed è arrivato fino alla Fortezza medicea. Anche qui, imponente la presenza delle famiglie arcobaleno. Anche quest’anno, il Toscana Pride ha ottenuto diversi patrocini da altrettanti comuni della Regione, ma non quello di Firenze che, però, ha riconosciuto la genitorialità di entrambe le mamme ed entrambi i papà ad alcuni bambini. Dal palco, è stato rivolto un appello perché anche tutti gli altri sindaci facciano lo stesso. “Da Nord a Sud – ha detto Laura Giuntini di Famiglie Arcobaleno -, in tutti i Comuni dobbiamo arrivare al riconoscimento per tutti i bambini”.
A fare da madrina del Barletta Pride c’era Vladimir Luxuria che dal carro di apertura ha rivolto un messaggio al ministro della Famiglia. “Caro ministro, tu sei Fontana, ma noi siamo marea!” ha urlato Luxuria davanti alle circa 2000 persone che marciavano per le strade della cittadina pugliese.
Quattromila è il numero di manifestanti dichiarato dagli organizzatori del Caserta Pride, il secondo per la città campana. Alla testa del corteo, insieme agli organizzatori, anche il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale. Anche a Caserta non erano mancati gli attacchi e le polemiche, soprattutto dalle formazioni di estrema destra. La parata, però, si è svolta regolarmente.
Testimonial del Siracusa Pride è stato Leo Gullotta. Il corteo è partito da Ortigia, la parte più antica della città, con il concentramento a Porta Marina e la fine della parata a Piazza Cesare Battisti. Un pride dedicato a “mare, umanità e resistenza”.
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