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“Froci, via di qui”: scuola di danza romana costretta a chiudere

“Froci via di qui”. E poi altri sfregi e scritte omofobe. Sono le immagini che accompagnano il post con cui la scuola di danza Vanity Dance Studio, di Roma, ha annunciato la chiusura. Nel messaggio, firmato da Andrea e Simone, si spiega che “dal primo giorno che abbiamo aperto purtroppo abbiamo avuto problemi con alcune persone”. La scuola ha aperto nel quartiere di Centocelle lo scorso settembre e fin dall’inizio ha subito “minacce… discussioni… inseguimenti … atti intimidatori… allagamenti … tutto documentabile!” spiegano i proprietari.

“Oggi denunciamo tutto”

“Con tutte le forze abbiamo cercato di andare avanti cercando di creare un clima familiare all’interno della scuola – si legge ancora nel post -! Non abbiamo ancora avuto il coraggio di denunciare l’accaduto, oggi troviamo il coraggio di parlare. Queste sono le immagini di quello che abbiamo trovato nella nostra scuola giorni fa!” Quel “froci” campeggia in tutta la scuola.


Eppure, le recensioni che gli utenti hanno lasciato sulla pagina Facebook sono tutte più che positive. Nella scuola si è anche tenuto un casting per formare una squadra che partecipasse a Britain’s Got Talent. Qualcuno, però, non gradisce la presenza di Vanity Dance Studio nel quartiere.
“Mi auguro – conclude il messaggio – che non accada ad altri quello che oggi è accaduto a noi! Perché tutto questo credetemi fa veramente male!”

“Io non mi fermo qui”

Sul proprio profilo Facebook, Andrea Pacifici, coreografo e uno dei due proprietari della scuola, ha aggiunto: “Io non mi fermo qui”. La scuola infatti, non chiude del tutto, ma si sposterà altrove. Lo spiega lo stesso Pacifici rispondendo ad un amico che si augura che il centro resti aperto: “Purtroppo ci abbiamo pensato tanto ma dobbiamo abbandonare quel posto in quanto non posso ospitare persone in un posto dove non sono sicuro di starci io… se mi pugnalavano era meglio!” Una scelta, dunque, dettata da questini di sicurezza propria e di chi frequenta la scuola.
Non una resa alla violenza omofoba.

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