Il pride di Istanbul c’è stato lo stesso, domenica 1 luglio, nonostante il divieto delle forze dell’ordine e del governo.
Centinaia di persone sono scese in piazza, ma sono state accolte da centinaia di poliziotti armati di idranti, cani, gas lacrimogeni e proiettili di gomma.
Tutte armi usate per disperdere i manifestanti e farli scappare per mettersi in salvo quando la polizia ha iniziato ad attaccare piccoli assembramenti spontanei di persone che si stavano allontanando da via Mis, il luogo in cui gli organizzatori hanno letto un comunicato.
Yuri Guaiana, senior campaigns manager di All Out, era ad Istanbul ed ha raccontato a Gaypost.it di essersi salvato dalla retata per un caso. Decine di altri attivisti, però, sono stati picchiati dalla polizia. In 11 sono stati arrestati e uno di loro ha raccontato di essere stato picchiato da 10 poliziotti contemporaneamente. I 10 agenti avevano anche i cani.
“Il Pride di Istanbul è stato vietato dal 2015 senza alcuna giustificazione legale – spiega Guaiana -. Le autorità hanno tirato in ballo questioni di “sicurezza e ordine pubblico”, quando in realtà stanno solo cercando di conculcare la democrazia e i diritti umani fondamentali alla libertà di espressione e di manifestare pacificamente”.
“Abbiamo lavorato con i nostri partners turchi per anni e oggi ho potuto constatare di prima mano la loro forza e audacia senza fine – conclude -. Il Pride è davvero un privilegio che troppi di noi danno per scontato. Dopo di oggi non potrò più pensare al Pride nello stesso modo di prima”.
(Si ringrazia All Out per le immagini da Istanbul)
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