Il sindaco di Genova ha detto no. No ad una mamma che chiedeva di essere riconosciuta come tale per sua figlia, al momento iscritta all’anagrafe del Comune solo con la mamma che l’ha partorita. In realtà, ha detto no a più di una coppia di mamme.
“Avevamo già avuto il diniego mesi fa – racconta a Gaypost.it Ilaria Gibelli, una delle mamme in questione, avvocata di Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno e presidente del coordinamento Liguria Pride -. Dopo che Chiara Appendino a Torino e Giuseppe Sala a Milano hanno proceduto con le iscrizioni, abbiamo chiesto un nuovo appuntamento al sindaco Bucci”.
E l’incontro c’è stato, dopo un mese e mezzo, proprio ieri mattina. Ma niente è cambiato.
“Bucci si maschera dietro la mancanza di una legge specifica – spiega ancora Gibelli – e dietro il parere negativo dell’avvocatura del comune”. Un parere discordante da quello dato da altre avvocature di comuni che, invece, hanno proceduto con la registrazione di entrambi i genitori dello stesso sesso.
“La verità però ce l’ha detta – continua l’avvocata -: ci ha detto che abbiamo tolto ai nostri figli il diritto di avere un padre e che per lui hanno solo una mamma”.
Chiuso ogni discorso. Poi ha anche aggiunto “che se passa la legge l’applicherà. Ci mancherebbe altro” sottolinea Gibelli.
Un no, quello di Bucci, che arriva dopo la negazione del patrocinio al Liguria Pride e quando mancano pochi giorni alla parata che si terrà proprio a Genova sabato 16 giugno prossimo.
“Ho avuto l’impressione che le parole di Bucci ricalcassero le dichiarazioni del ministro Fontana di qualche giorno fa – prosegue l’avvocata -. Ora decideremo, sul piano personale, cosa fare”.
E saranno proprio le Famiglie Arcobaleno ad aprire il Liguria Pride. “Vogliamo dare una risposta forte a chi ha sostenuto che le famiglie omogenitoriali non esistono, facendoci vedere in carne e ossa”, ha spiegato Stefano Musso, referente regionale dell’associazione, questa mattina alla presentazione dell’evento.
Una parata che, in risposta al patrocinio negato da Bucci, ha ottenuto quelli simbolici di diversi volti noti, da Lella Costa a Enrique Balbontin passando per Carla Signoris e Cecilia Strada che sarà anche la madrina.
Scelta non casuale, quella della figlia di Gino Strada ed ex presidente di Emergency. Perché il messaggio del Liguria Pride è contro ogni discriminazione, non solo quelle che colpiscono le persone lgbt.
L’appuntamento per sabato è alle 15.00 in Via San Benedetto, vicino Palazzo del Principe, mentre il corteo si concluderà in Piazza De Ferrari.
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