Polemica tra Comune e Municipio Ponente sul patrocinio concesso dalla municipalità al Liguria Pride o, meglio, un’iniziativa collaterale che si svolgerà domani nel municipio Ponente. Il Municipio guidato da Claudio Chiariotti (Pd) ha ricevuto una lettera di diffida dalla direzione generale del Comune di Genova, dal proseguire nel patrocinare l’evento “Diritti a Ponente: Omofobia, diritti civili e il senso della Democrazia”.
Per il direttore generale Antonino Minicuci non c’è dubbio che l’iniziativa “travalichi lo specifico ambito locale entro cui può esercitarsi la competenza municipale in materia ed abbia, viceversa, una valenza cittadina ed ultracittadina sia per la tematica affrontata che non è certamente limitata al territorio del Municipio”. Il direttore generale di Tursi sottolinea che “l’evento è inserito nella cornice del Liguria Pride 2019, manifestazione che il Comune non intende patrocinare”.
Sulla questione ha preso posizione anche la Segreteria Camera del Lavoro di Genova che in una nota commenta: “Il Comune di Genova non può negare a CasaPound lo spazio per il comizio in Piazza Marsala, ma può diffidare il Municipio VII Ponente dal patrocinare un’iniziativa organizzata dal Comitato Liguria colorata Pride”
“La Camera del lavoro di Genova non ci sta – spiegano ancora – e nell’esprimere piena solidarietà al presidente del Municipio e alla sua Giunta nella scelta di patrocinare un’iniziativa che parla di diritti civili, della lotta alle discriminazioni e di democrazia, ritiene quanto è successo lesivo dell’autonomia dei municipi e invita il Comune di Genova a ripensare alla propria posizione, anche in riferimento al mancato patrocinio del Liguria Pride del prossimo 15 giugno”.
Riteniamo che la lettera al Municipio sia un diniego politico e non tecnico e che quindi gli artefici di tale azione debbano prendersi quanto meno la responsabilità delle proprie scelte”. E’ invece il commento Arcigay Genova che spiega: “I Municipi sono stati approvati nello Statuto del Comune di Genova come forme di partecipazione ed espressione politica locale, oltre che come strutture amministrative e questo atto -sottolinea Arcigay- non ne rispetta l’autonomia. Inoltre non è possibile che la necessità di coerenza e armonia previste dall’articolo 58 debbano portare ad una totale uniformità politica di tutto il territorio comunale. A che cosa serve allora un’istituzione locale?”
“Consideriamo” continua Arcigay Genova “inoltre fortemente negativo e preoccupante -si legge ancora nella nota- che i diritti LGBT finiscano per risultare tra i problemi della città, mentre diventa così semplice per il Comune dare spazio a manifestazioni politiche di stampo fascista. In questo ultimo caso, invece, abbiamo coerenza e armonia? Il sindaco Marco Bucci dichiara inoltre che ‘la lettera del direttore generale non impedisce lo svolgimento di alcuna manifestazione anche ospitata all’interno di locali municipali’. Allora perché questa lettera?”.
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