Si svolgerà domani a Roma il convegno “Gestazione per altre e altri – Genitorialità tra desideri, diritti e doveri” organizzato da Famiglie Arcobaleno, l’associazione formata da genitori omosessuali. Un tema, quello della gestazione per altri, che viene spesso definito divisivo e che ha scatenato polemiche feroci a partire dalla discussione della legge sulle unioni civili, ma i cui strascichi sono ancora evidenti.
Il convegno sarà diviso in tre sezioni e altrettante aree tematiche: una di carattere giuridico, una psicologico e un’altra sugli aspetti socio-antropologici. A concludere, Michela Murgia intervisterà alcune donne che hanno partorito per altri. Abbiamo intervistato Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno, per capire le ragioni e il percorso che hanno portato a questo convegno.
“Se vogliamo fare un percorso serio rispetto a temi complessi, come è quello della gpa, bisogna fare cultura. E questo lo fai partendo dalle ricerche e dagli studi scientifici che affrontano l’argomento. Quello che vogliamo fare è dire a tutte le persone interessate a questo tema che si può affrontare senza fare proclami, senza barricarsi dietro pregiudizi o ideologie né urlando posizioni preconcette di chi pensa di avere la verità in tasca”.
Con quali criteri avete scelto i relatori e le relatrici?
Abbiamo cercato persone che avessero la mente libera proprio da questi preconcetti e che potessero dare un contributo anche con delle sfaccettature differenti. Non abbiano contattato nessuno chiedendo prima “dicci cosa dirai”, ma chiedendo di portare la loro esperienza che sappiamo essere basata su criteri scientifici. Sono tutte persone con percorsi differenti perché il nostro obiettivo non è propagandare una specie di pensiero unico che neanche Famiglie Arcobaleno ha. I curricula scientifici dei relatori scelti sono una garanzia, da questo punto di vista. E lo prova il fatto che abbiamo ricevuto l’accredito di diversi ordini professionali: quello dei medici, degli psicologi, degli avvocati, degli infermieri e degli assistenti sociali. Siamo molto orgogliosi di questo e anche del fatto che abbiamo registrato più di 200 iscrizioni e che continuano ad arrivare richieste.
Sebbene sia molto acceso il dibattito sulla gpa, quello che si dice spesso, forse non a torto, che si tratta di un tema marginale.
E’ uno degli argomenti su cui si sa meno, molto nuovo nel dibattito pubblico, ma che mediaticamente ha creato uno scontro usato per minare le basi della legge sulle unioni civili che già non era come l’avremmo voluta fin dall’inizio. Lo è ancora meno nella stesura finale, perché ha lasciato fuori i nostri figli e le nostre figlie, per colpa proprio di questo dibattito viziato.
Anche per questo, per noi, è un tema che va affrontato seriamente. Ma Famiglie Arcobaleno è molto di più.
Ovvero?
Le nostre battaglie parlano, prima di tutto, dei diritti dei bambini che ci sono già e la loro piena tutela. Ma parlano anche del diritto per le coppie di lesbiche e le donne single di accedere alla procreazione assistita senza dovere andare in un altro paese, del riconoscimento della genitorialità al momento della nascita dei bambini, l’accesso alle adozioni per le coppie dello stesso sesso e i single e, certo, anche il matrimonio per tutti. Non è un caso che siamo state tra le associazioni promotrici anche del convegno “Dove sono le lesbiche”, perché siamo convinti che bisogna riportare al centro della discussione anche temi che sono stati per troppo tempo trascurati.
Tutti argomenti su cui ancora il nostro paese è piuttosto indietro.
In questi anni abbiamo fatto tanto, raccontando le nostre storie, parlando con le persone, confrontandoci con la politica. Ma siamo convinti che quello che stiamo continuando a fare non è utile solo per noi. Lo è anche per la tutta la società. Riteniamo che quello di domani sia un contributo importante, per chi ha voglia di ascoltare e di parlare in modo serio e costruttivo della gpa. Utile anche per noi che continuiamo a riflettere e a confrontarci sulla gestazione per altri perché nessuno ha la verità in tasca e neanche noi pensiamo di averla. Vogliamo ascoltare contributi scientifici e le storie delle persone.
A proposito di storie, il convegno si chiude con due interviste che Michela Murgia farà ad altrettante donne che hanno partorito figli per altri.
Sì, perché crediamo che le storie siano fondamentali per capire e conoscere. Sono il cuore del tema. Per questo abbiamo voluto che ci fosse anche questo momento, al convegno di domani, che riteniamo molto importanti. Ascoltare le donne protagoniste di queste esperienze permette di superare molti preconcetti.
Le elezioni del 4 marzo scorso hanno prodotto un Parlamento in cui le forze più rappresentate spesso non sono molto vicine alle istanze della comunità lgbt, specialmente se si parla di genitorialità. Qual è il prossimo passo per Famiglie Arcobaleno.
Noi continueremo a fare quello che abbiamo fatto finora. Abbiamo assistito ad una campagna elettorale con parole molto timide e pochissimi riferimenti ai nostri temi e alla fine i risultati ci restituiscono un quadro in cui i ruoli principali saranno in mano a forze distanti dalle nostre richieste. Ma questo non significa che non continueremo ad interloquire con tutti. Chi ha vinto le elezioni è chiamato a rappresentare tutti i cittadini e le cittadine. E i nostri figli sono cittadini come gli altri. Alcuni hanno anche votato per la prima volta, quest’anno.
Rimane un panorama poco confortante.
Sappiamo che il momento è complicato, ma non abbiamo paura. Continueremo a lavorare dal basso, a creare momenti di incontro con la politica, anche con quella contraria. L’esperienza ci insegna che spesso chi è contrario ai nostri diritti lo è perché non ci conosce, non conosce le nostre famiglie, i nostri figli e le nostre storie. Siamo pronti a fargliele conoscere.
(in collaborazione con Famiglie Arcobaleno)
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