Entra oggi in vigore, in Portogallo, il provvedimento che rende legale la gestazione per altri (Gpa), integrando la precedente legge sulla procreazione medicalmente assistita del 2016. Alla legge potranno accedere quelle donne che per situazioni assolutamente eccezionali o per ragioni di natura medica non possono avere figli.
Il parlamento di Lisbona
La legge definisce che l’accesso alla Gpa è possibile solo in via eccezionale, per ragioni quali infortuni, malattia, sterilità congenita e malformazioni che impediscono oggettivamente alla donna di poter partorire. Il procedimento sarà altruistico – quindi senza compensi in denaro – e regolato da contratti che saranno sottoposti all’autorizzazione del Consiglio Nazionale per la Procreazione Medicalmente Assistita (CNPMA) e sempre «previa audizione dell’Associazione dei medici» portoghesi.
Il provvedimento disciplina i rapporti tra madre genetica e gestante: la relazione tra chi mette a disposizione il proprio utero e il bambino nato sarà ridotta al minimo indispensabile, a causa dei potenziali rischi psicologici e affettivi che tale relazione potrebbe comportare. Fatti salvi i casi, dice ancora il testo di legge, in cui la portatrice è una familiare prossima alla madre biologica, per cui si può mantenere una relazione tra surrogate e bambini nati. Il decreto, al momento limitato alle donne in stato di sterilità, vuole garantire la sicurezza – psicologica e fisica – di tutte le parti interessate, dalla donna gestante alla famiglia, fino ai bambini. Alle gestanti, ancora, è garantita assistenza psicologica per tutta la durata della gravidanza e anche in fase post-parto.
(Si ringrazia Debora Ricci per la consulenza.)
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