“Le autorità italiane devono metter in atto nelle scuole di ogni livello misure per promuovere la tolleranza e il rispetto tra gli alunni a prescindere dal loro orientamento sessuale o identità di genere” e non limitare le azioni di informazione, protezione e supporto ad attività extracurricolari unicamente su base volontaria condotte nella maggior parte casi su iniziativa delle organizzazioni non governative.
A chiederlo è la commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri), organo di monitoraggio del Consiglio d’Europa, che in un documento diffuso oggi giudica insufficiente quanto fatto finora dall’Italia su questo fronte.
Nel 2016 l’Ecri aveva chiesto all’Italia di dare la “priorità” alle azioni contro fenomeni come il bullismo legato all’orientamento sessuale l’identità di genere della vittima in ambito scolastico. Nel documento odierno l’Ecri valuta quanto fatto finora e osserva che “le autorità italiane hanno inviato informazioni sulle misure prese dal 2016 in base a quanto contenuto nella legge sulla ‘buona scuola’ allo scopo di promuovere la tolleranza e il rispetto reciproco”.
L’organo del Consiglio d’Europa rileva che “tutte le azioni per dare agli alunni e studenti le informazioni, la protezione e il supporto di cui hanno bisogno per vivere in armonia con il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere restano completamente volontarie e che, nella maggior parte dei casi, sono basate su iniziative condotte da organizzazioni non governative“.
L’Ecri evidenzia inoltre che “questo tipo di attività extracurricolari continua a scontrarsi con le forti resistenze di alcuni genitori, scuole e autorità regionali responsabili per questi interventi” e che “le iniziative condotte per promuovere la tolleranza e il rispetto tra i generi sono state spesso apertamente criticate e di conseguenza abbandonate”.
Come già evidenziato nel 2016 da Ecri, data questa situazione, i programmi extracurricolari a base volontaria non bastano per sormontare le difficoltà e potrebbero anche finire per avere un effetto controproducente
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