A Londra gli attivisti della comunità Lgbt+ musulmana e i loro alleati hanno iniziato a raccogliere fondi per poter organizzare il primo Pride musulmano. Almeno in Inghilterra.
È l’associazione senza scopo di lucro Imaan a organizzare l’evento proprio per i vent’anni dalla sua esistenza. L’evento è stato pensato per aiutare «migliaia di persone a riconciliare la propria sessualità o la propria identità di genere con la loro fede islamica»
Il Regno Unito, come altri paesi europei, sta vivendo un momento in cui l’omofobia all’interno della comunità islamica sta crescendo, e lo sta facendo insieme alle proteste contro l’istruzione inclusiva delle istanze Lgbt+ nelle scuole.
«Il clima politico attuale, insieme alla Brexit, alla crisi dei migranti, a Boris Johnson e a Donald Trump ha rinvigorito gli islamofobi. Spesso i musulmani Lgbt+ sono presi nel mezzo tra omofobia e islamofobia quindi voglio dare uno spazio sicuro e inclusivo dove le persone non debbano scegliere tra la loro identità musulmana e quella Lgbt+. Senza che nessuno metta loro pressione.
Molte persone pensano che le fede musulmana sia incompatibile, quando non addirittura ostile, ai diritti Lgbt+. La cultura islamica ha una storia di accettazione delle persone omosessuali o bisessuali e il Corano non dice niente contro la comunità. I musulmani sono più tolleranti verso il matrimonio di molti alti cristiani, soprattutto di certi americani. I sentimenti anti Lgbt+ si sono diffusi in Medi Oriente nel diciannovesimo secolo, sotto la dominazione Brittanica e dopo la crescita dei clericali degli anni Ottanta e dei teocrati anti Lgbt+ che hanno comandato la regione dagli anni Settanta a oggi.
La comunità Lgbt+ musulmana e i suoi alleati hanno iniziato una raccolta fondi. Fissato come obiettivo minimo quello di cinquemila sterline, la cifra è già arrivata a diecimila. L’evento, oltre che alla tradizionale parata, prevederò panels, discussioni, diversi speaker, arte, cultura e storia. Si terrà nel 2020.
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