Il periodo di astinenza di un anno che gli omosessuali attualmente devono rispettare per poter donare il sangue in Francia sarà ridotto a 4 mesi dall’1 febbraio 2020. Lo ha annunciato il ministero della Salute Agnès Buzyn. Si tratta di “un primo passo”, sottolinea il dicastero, verso un allineamento delle condizioni di donazione per gli omosessuali a quelle degli eterosessuali, previste “entro il 2022”.
Fino a luglio 2016 le persone omosessuali in Francia non avrebbero potuto donare il sangue. Poi arrivò la riforma Hollande annunciata dalla ministra per la Salute francese Marisol Touraine. Le persone gay avrebbero potuto donare sangue, ma solo se astinenti negli ultimi 12 mesi: una clausola sicuramente discriminatoria in quando non prevista per le persone eterosessuali.
In Italia la discriminazione è stata superata nel 2001 quando l’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi ha emanato un decreto che rimuoveva il divieto per gli omosessuali che è stato sostituito da un questionario , a cui tutti si devono sottoporre. Questo comprende una parte dedicata ai comportamenti sessuali e alle malattie sessualmente trasmissibili.
Dall’ultima donazione e comunque negli ultimi quattro mesi ha avuto rapporti eterosessuali, omosessuali, bisessuali (rapporti genitali, orali, anali)? Con un partner occasionali? Con più partner sessuali, con soggetti tossicodipendenti? Con scambio di denaro o droga? Sono alcune delle domande. Domande da cui dipende poi la valutazione di rischio che non dipende quindi dall’orientamento, ma dalle abitudini sessuali.
La famiglie sono tutte diverse. I diritti, invece, devono essere tutti uguali. E' questo il…
La notizia è di pochi minuti fa: Torino ospiterà l'Europride a giugno del 2027. Per…
Una bufala che sta circolando, durante queste Olimpiadi, è quella del “not a dude”. Stanno…
Ammetto che ieri guardavo un po’ distrattamente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Parigi. Sono…
Il comune di Catania nega la carriera alias alle persone transgender e non binarie della…
Ce lo ricordiamo tutti, Ignazio Marino, allora sindaco di Roma, che trascrive pubblicamente 16 matrimoni…