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Marine Le Pen promette di abolire il matrimonio egualitario, se sarà eletta

Nel programma elettorale di Marine Le Pen c’è l’abolizione del matrimonio egualitario, se dovesse vincere le elezioni presidenziali del prossimo aprile.
Al punto 87 del Progetto Presidenziale, l’aspirante presidente si impegna a sostituire la “Legge Taubira” con una sulle unioni civili. Si tratterebbe di una versione “rinforzata” dei vecchi Pacs, i patti di solidarietà civile in vigore tra il 1999 e il 2013. Un netto passo indietro, rispetto al matrimonio egualitario approvato nel 2013.

Legge non retroattiva

La sua legge, comunque, non sarà retroattiva, il che significa che chi si è già sposato lo resterà. Questo provocherebbe una disparità tra le coppie gay e lesbiche sposate e quelle unite civilmente, con buona pace dell’égalité del motto francese.
Ma c’è di più. La leader della destra francese intende anche intervenire sulla genitorialità. L’intenzione è di porre un divieto sulla gestazione per altri e un ridimensionamento dell’accesso alle altre tecniche di procreazione assistita. Nei progetti di Le Pen, solo le persone con problemi di fertilità potranno accedervi. Non è chiaro cosa ne sarà delle adozioni.

In testa ai sondaggi, almeno per il primo turno

Tutte queste proposte, sottolinea Gay Star News, sono elencate alla voce “Permettere a ciascuno di trovare il proprio posto” del programma del Front National.
Attualmente, i sondaggi prevedono che Marine Le Pen superi il primo turno con facilità. Tuttavia potrebbe avere qualche problema al ballottaggio che si terrà il 7 maggio. Secondo un sondaggio riportato dal Guardian, il 32 per cento delle coppie dello stesso sesso sposate voterà per Le Pen, contro il 19 per cento del 2012.

Accusata dall’ufficio antifrode dell’UE

Antieuropeista, Le Pen proprio oggi è finita nell’occhio del ciclone perché accusata di avere firmato un contratto falso. Stando all’Huffington Post, Marianne e Mediapart rivelano un documento confidenziale trasmesso alla giustizia francese dall’ufficio antifrode Ue. Nel documento si legge che Le Pen “ha prodotto al Parlamento europeo un contratto di lavoro apparentemente falso per l’impiego fittizio del signor Thierry Légier”, il suo bodyguard personale. L’Olaf conferma inoltre le irregolarità riguardanti la sua assistente, Catherine Griset.

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