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Letta manda Alessandro Zan in esplorazione sulla sua legge

“Chiederò in questi giorni ad Alessandro Zan di fare un’esplorazione con le altre forze politiche per capire le condizioni che possano portare a un’approvazione del testo rapida, anche con modiche purché non siano cose sostanziali, ma mi fido di lui”. Così, ieri sera a Che Tempo che fa, il segretario del Pd Enrico Letta ha parlato delle prossime mosse sulla legge contro i crimini di odio.
Una dichiarazione che, a due giorni dalla ripresa del dibattito in Senato sta sollevando qualche preoccupazione. Preoccupazioni che riguardano, soprattutto, l’accenno alle “modifiche, purché non sostanziali”.
“Grazie Segretario per la fiducia e per l’impegno risoluto ad approvare il #ddlZan – è stato il commento di Alessandro Zan su Twitter -. Sono giorni decisivi per approvare una legge contro i crimini d’odio. Ce la metteremo tutta, è un dovere di civiltà verso il Paese.”

La campagna uscita oggi

Quali possibili modifiche al ddl Zan?

Quali sono le modifiche accettabili, secondo Letta? E perché affidare il compito dell’esplorazione a Zan, che è deputato, se la legge è al Senato dove siede Monica Cirinnà che è anche responsabile nazionale dei Diritti del Pd?
Da qualche settimana circola l’ipotesi di stralciare l’art.1 e l’art.4 della legge, i due articoli aggiunti in fase di mediazione alla Camera, prima dell’approvazione. Il primo su richiesta della Commissione Affari Costituzionali, ma fortemente voluto da Italia Viva e il secondo frutto delle richieste dell’on. Costa, allora Forza Italia ora Azione.
In questo senso, ha presentato un emendamento al Senato la senatrice Bernini di Forza Italia. Approvarlo significherebbe assicurarsi i voti di Forza Italia per non dipendere da quelli di Italia Viva? Ricordiamo che il partito di Renzi ha chiesto, invece, modifiche sostanziali, a partire dall’eliminazione dell’identità di genere dal testo. Una scelta che lascerebbe fuori tutta la comunità trans e non binaria e sulla quale il movimento lgbtqia+ è irremovibile, come anche il Pd.

La questione dei tempi

Qualsiasi modifica, in ogni caso, comporterebbe il ritorno alla Camera. Questo aprirebbe alla questione tempi: c’è spazio per una terza lettura prima che finisca la legislatura?
Se il tentativo di mediazione si rivelasse infruttuoso, è probabile che si vada al voto al Senato sul testo attuale, così come chiesto dalle associazioni. A quel punto non ci sarebbero più alibi e si scoprirebbero le carte su chi vuole la legge e chi, invece, no.

Paura di chi?

Intanto le associazioni rilanciano ribadendo la posizione tenuta fino ad ora: dal testo attuale non si torna indietro. E’ uscita oggi, infatti, una campagna social che punta proprio su questo.
“Mercoledì 27 ottobre riprenderà la discussione sulla legge contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo – si legge nel testo che accompagna la card -. Alcune forze politiche vogliono affossarla con il voto segreto sul “non passaggio agli articoli”. Altre vogliono stravolgerla con modifiche che escludono migliaia di persone in carne ed ossa dalle tutele contro l’odio e cancellano la prevenzione nelle scuole. Di chi ha paura la politica? Il Ddl Zan va approvato subito, senza modifiche, senza paura”.

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