In occasione della festa dei nonni e proprio nel giorno in cui le cronache ci riportano ancora casi di omofobia in famiglia, abbiamo scelto di riproporvi questa storia, anche se risale al 2013.
Il protagonista è un nonno il quale, di fronte alla cieca omofobia della figlia che intendeva cacciare di casa il figlio Chad perché gay, ha pensato di risponderle per le rime con un’accorata ed emozionante lettera in difesa del nipote.
(traduzione dopo l’immagine)
“Cara Christine:
Sono molto deluso da te come figlia.
Hai ragione, c’è un “disonore in famiglia”, ma non hai capito quale.
Buttare Chad fuori di casa semplicemente perché ti ha detto che era gay è il vero “abominio”. Un genitore che disconosce il proprio figlio, ecco cos’è “contro natura”.
L’unica cosa intelligente che ti ho sentito dire in tutta questa faccenda è “non ho allevato mio figlio perché fosse gay”. Certo che no. E’ nato così e non lo ha scelto, non più di quanto si possa scegliere di essere mancini.
Tu, invece, hai scelto. Hai scelto di fare del male, di essere chiusa di mente e retrograda. Perciò, visto che stiamo giocando a disconoscere i figli, colgo l’occasione per dirti addio.
Ora ho un favoloso (come dicono i gay) nipote da crescere, e non ho tempo per una figlia stronza.
Quando ritroverai il tuo cuore, facci un fischio.
Papà”
Se le cronache quotidiane evidenziano come troppo spesso l’omo-transfobia covi proprio dove i più giovani dovrebbero sentirsi più al sicuro, ovvero tra le mura domestiche, questa storia appare come un faro di speranza per un futuro migliore.
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