Come già preannunciato, torna Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, dal 20 al 24 aprile, alla sua trentatreesima edizione. L’evento, il più antico in Europa in ambito Lgbtqi, è diretto dalla cineasta Irene Dionisio ed è presieduto dal suo fondatore, Giovanni Minerba (che lo ha creato insieme a Ottavio Mai). Il festival si caratterizza per il suo «spirito cinefilo, militante e pop» e si focalizzerà sui temi cari alla comunità arcobaleno – a cominciare dai diritti – sia attraverso concorsi, sia attraverso eventi speciali.
Stasera, nel capoluogo piemontese, ci sarà l’anteprima con Rupert Everett in cui verrà proiettato il film, di cui è interprete e regista, The happy prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde. Quindi si comincerà ufficialmente il 20 aprile, in occasione del drammatico anniversario degli attacchi agli Champs-Élysées a Parigi, in cui perse la vita Xavier Jugelé, «membro da diversi anni di Flag!, l’associazione LGBT della polizia e della gendarmeria francese». Per l’occasione, verrà presentato un cortometraggio a lui ispirato dal titolo Xavier e diretto da Jo Coda.
Questa edizione, ancora, prevede altre importanti presenze, a cominciare da Robin Campillo – vincitore del Gran Prix a Cannes e della Queer Palm – per continuare con Valeria Golino, che sarà madrina del festival. Ospiti musicali, ancora, saranno Francesco Gabbani, Nina Zilli e Immanuel Casto. Un’altra madrina sarà, infine, Monica Cirinnà per la sezione sui diritti, che prevede la collaborazione con il Coordinamento Torino Pride e un focus di approfondimento curato da Diversity.
I concorsi principali del festival sono quattro: All the Lovers per i lungometraggi; Real Lovers per la sezione sui documentari; Irregular Lovers, vero e proprio «concorso iconoclasta internazionale al quale possono concorrere film di ogni genere e formato» e che fa «particolare attenzione all’innovazione del linguaggio narrativo e visivo; e infine Future Lovers, per i cortometraggi. Le migliori opere verranno selezionate e premiate da giurie di esperti ed esperte. Il tutto nel solco della mission dell’evento, per come questo è nato e per come si è evoluto: «il profondo amore per il cinema e la stessa comunità LGBTQI».
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