Assegnati i premi del Lovers Film Festival, per l’edizione del 2021. La Giuria Lungometraggi, composta da quattro studenti dell’Università degli Studi di Torino – Jessica Tripodi, Davide Tiberga, Michelangelo Morello, Yulia Neproshina – e presieduta e coordinata da Costantino della Gherardesca, ha assegnato il premio Ottavio Mai al lungometraggio Swan Song di Todd Philips. Insieme a quest’opera, altri riconoscimenti sono stati assegnati a documentari e a cortometraggi.
Swan Song è, dunque, l’opera vincitrice. «Il regista Todd Stephens affronta il tema sociale estremamente attuale della solitudine ma soprattutto il tema della memoria. Udo Kier interpreta Pat Pitsenberg, un anziano parrucchiere gay della provincia americana che rappresenta e ricorda la vita e le condizioni sociali delle persone lgbt dagli anni ’60 gli anni ’90». Una narrazione che affronta il tema della memoria, ma non solo. Narra anche «il coraggio delle persone LGBT in anni in cui erano costrette a prendere in mano il proprio destino ed imporre la propria identità senza attendere permessi o riconoscimenti». Per toccare il discorso sulla normalizzazione, in un confronto tra passato e presente di stringente attualità.
Ma, si ricordava, non è l’unica opera ad aver ricevuto riconoscimenti. Una menzione speciale va a Dramarama di Jonathan Wysecki. Il film «affronta il tema del coming out in un ambiente americano cristiano degli anni ’90, con una sceneggiatura profonda e quasi teatrale».
Per la categoria Real Lovers la Giuria Documentari ha assegnato il premio offerto da Ucca Aps, Arci Torino e Altera a Limiar di Coraci Ruiz, che racconta «la discriminazione nel profondo sud degli Stati Uniti». E un’ulteriore menzione speciale va a Socks on Fire di Bo McGuire, in cui «la regista si confronta con il percorso di transizione del figlio, riuscendo a far emergere con grande delicatezza un dialogo profondo sulle dimensioni personali e politiche legate all’identità di genere». La pellicola documenta «anche l’evoluzione del pensiero e delle lotte femministe in Brasile, il film risulta essere un’opera profondamente intimista che ci comunica il messaggio urgente della concezione fluida di un genere che scardina le sue soglie tradizionali».
Per la categoria Future Lovers, la giuria cortometraggi ha assegnato un riconoscimento a Snake di Andrey Volkashi «per la preziosa ricerca d’archivio. Per la sensibilità e lo sguardo del regista che consegna la sua coscienza poetica al pubblico, in un dialogo armonioso tra linguaggio visivo e sonoro». Menzione speciale, ancora, a Dal giorno finché sera di Alessandro Gattuso. Opera che contrappone «l’innocenza dell’infanzia all’ottusità di una società tradizionalista, sfidando con coraggio i pregiudizi. Per una regia ispirata capace di catturare momenti di inconsapevole libertà».
Ancora, ricordiamo il Premio Torino Pride per il «film giudicato più efficace nell’esprimere il passaggio di senso tra generazioni diverse, pronte ad accogliere le nuove istanze identitarie». Vince La nave del olvido di Nicol Ruiz. Opera che richiama il “realismo magico” della letteratura latinoamericana nella chiave di esseri extraterrestri che forse indicano un percorso per uscire dalla convenzionalità sociale. Tra gli altri premi, ricordiamo il Premio Giò Stajano a Landlocked di Timothy Hall ancora a tematica transgender; il premio Young Lovers | Premio Matthew Sheppard a JUMP, DARLING di Phil Connell.
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