Dopo Messina potrebbe essere il turno di Milano. O almeno questa è l’idea della giunta Pisapia, alle sue ultime settimane di amministrazione del capoluogo lombardo, che ha annunciato di voler destinare un immobile confiscato alla mafia ad un progetto di accoglienza per perone lgbt in difficoltà. Secondo quanto riporta Repubblica, l’idea nasce dai dati risultati dall’attività dello sportello allestito proprio dal comune presso la Casa dei diritti di via De Amicis 27 dove molte persone gay, lesbiche, bissessuali e trans si sono recate in cerca di aiuto. Si tratta di giovani cacciati di casa per via del loro orientamento sessuale o della propria identità di genere, ma anche di coppie dello stesso sesso che, sposatesi all’estero, sono andate in via De Amicis per ricevere assistenza con alcune incombenze burocratiche e legali.
Lo scorso venerdì, durante una conferenza stampa, l’amministrazione comunale di Messina aveva ufficializzato l’assegnazione di due immobili confiscati alla mafia ad Arcigay Messina. La destinazione di quei locali è molto simile a quella pensata dalla giunta Pisapia e si tratta del primo caso in cui un bene che fu parte del patrimonio costruito da Cosa Nostra con proventi derivati da attività criminali viene, invece, destinato ad un’associazione lgbt per offrire alla propria comunità servizi essenziali.
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