Anche Milano potrà iscrivere all’anagrafe bambini con due mamme. Qualche giorno fa Selvaggia Lucarelli aveva pubblicato sulle pagine de Il fatto quotidiano una lettera a firma di Corinna Marrone Lisignoli. La donna chiedeva di poter iscrivere il proprio figlio all’anagrafe di Milano indicando anche il nome della seconda mamma, quella non biologica. Oggi Palazzo Marino ha dato risposta affermativa.
L’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino e l’assessora ai Servizi Civici Francesca Cocco hanno fatto sapere, sempre tramite le pagine de Il Fatto, che Corinna e la sua compagna potranno prendere appuntamento per depositare l’annotazione dell’altra madre sull’atto di nascita.
«Per noi si tratta di una decisione che prosegue nel solco del riconoscimento dei diritti, campo nel quale Milano si conferma città pioniera», scrivono i due assessori. « L’orientamento dell’Amministrazione è quindi quello di tutelare i genitori e i loro bambini, adottando questa procedura per tutte le mamme come Corinna e Francesca».
Una decisione accolta con favore da Famiglie Arcobaleno che, insieme agli avvocati di Rete Lenford, continua il pressing per il riconoscimento dei diritti dei bambini delle famiglie omogenitoriali. Per questo, le due associazioni hanno preparato una guida.
Un vero e proprio vademecum per affiancare le amministrazioni nel percorso di iscrizione all’anagrafe di bambini e bambine con due madri, nati in Italia o all’estero, oppure integrare gli atti che riportano un solo genitore.
«Da tempo entrambe le associazioni sono impegnate nel confronto con le amministrazioni e i tribunali per far crescere la consapevolezza che atti di nascita con due padri e due madri sono pienamente legittimi nel nostro Paese e, anzi, sono atti dovuti» spiegano le due presidenti, Marilena Grassadonia (Famiglie Arcobaleno) e Maria Grazia Sangalli (Rete Lenford).
A Milano era già stato aperto un dialogo con l’amministrazione comunale. Esperti e associazioni avevano fornito anche un parere giuridico al sindaco Sala. «Con questa guida vogliamo mettere a disposizione dei Sindaci e degli Ufficiali di Stato civile uno strumento tecnico per orientarsi tra sentenze, leggi e precedenti», proseguono le due presidenti. «Pensiamo che, nonostante il difficile momento politico, il nostro Paese sia abbastanza maturo per compiere questo importante passo di civiltà. Le attuali leggi e le sentenze che si sono susseguite negli ultimi mesi e anni consentono di farlo».
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