Un nastro azzurro in segno di solidarietà ai naufraghi, alla capitana Carola Rackete e a tutto l’equipaggio della Sea Watch, da indossare al Pride di domani a Milano.
L’iniziativa è di “Milano senza muri”, rilanciata dagli organizzatori della manifestazione, che vedono il loro corteo come un’ “occasione per parlare non solo dei diritti delle persone LGBT* ma più in generale di rispetto dei diritti umani e di solidarietà”. Ed ecco che per la prima volta alla parata di domani sfilerà anche il carro dei Migranti LGBT, promosso dal Progetto IO, Immigrazioni e Omosessualità, e sostenuto dal CIG Arcigay e dalla rete Corpo ai diritti. Il Progetto IO e’ a sua volta una rete di soggetti (Certi Diritti, ArciLesbica Zami, il Grande Colibrì, Lesbiche senza Frontiere, Ala onlus) che supporta da anni donne e uomini richiedenti asilo costretti a fuggire dal proprio paese a causa del loro orientamento sessuale.
Parla di rispetto dei diritti di tutti anche il flashmob pensato dall’artista Angelo Cruciani, che ha voluto chiamare la sua creazione “Respect revolution”. “Sarà un Flashmob interattivo – anticipa l’artista che in altre occasioni ha portato in strada fiumi di cuori e un mare di sveglie – dove voce, movimento e grafica creeranno potenti onde energetiche, una performance che include tutti e dove ogni persona può portare la sua storia personale“. I partecipanti potranno infatti scegliere il cartello da issare in alto al termine della parata, che partirà alle 15 dalla Stazione Centrale per arrivare in Corso Buenos Aires, dove ci sarà anche l’evento finale presentato da Debora Villa e Daniele Gattano, con ospiti musicali come Levante, Bianca Atzei e Baby
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