Giorgio e Greta (i nomi sono di fantasia per tutelarne la privacy) sono finalmente fratelli anche per lo Stato italiano. Nati da gestazione per altri in California, i piccoli sono figli di una coppia di uomini milanesi e sono venuti al mondo grazie alla donazione di due ovuli da parte della stessa donna, fecondati poi con il seme dei papà, e alla fine di una gravidanza gemellare. Per la California, sono sempre stati fratelli gemelli, ma non per l’Italia perché la trascrizione del certificato di nascita non è automatica, nel nostro paese. La legge italiana, infatti, riconosce la genitorialità solo del padre biologico.
Nei giorni scorsi, però, il sindaco Sala ha deciso di trascriverlo per intero riconoscendo non solo la genitorialità di entrambi i padri, ma anche il legame legale tra i due bambini. In un solo caso un primo cittadino può rifiutarsi di trascrivere l’atto di nascita di un bambino nato all’estero: nel caso in cui questo costituisca un “pericolo per l’ordine pubblico”. Una motivazione spesso usata da quei sindaci che hanno scelto diversamente da Sala, ma che molte sentenze di tribunali, corti d’appello e perfino della Cassazione hanno superato nei casi di figli di coppie dello stesso sesso.
Un cambiamento radicale, nella vita della famiglia milanese. Da oggi in poi, infatti, non ci sarà più bisogno di deleghe per prendere i bambini all’asilo, per portarli dal medico, per partire separatamente con uno o entrambi quelli che sono a tutti gli effetti i propri figli. Ma soprattutto, ora i due papà hanno tutti i doveri previsti dalla legge per i genitori e i due bambini tutti i diritti.
La trascrizione è “un traguardo che tutela i diritti fondamentali dei bambini delle famiglie LGBT”secondo quanto dichiarano a Dario Davanzo su Alleyoop i legali di Rete Lenford che hanno assistito la coppia di papà durante tutto l’iter. Per la presidente di Famiglie Arcobaleno, Marilena Grassadonia è “una notizia molto importante” e allo stesso tempo “un’azione volta tutta a difendere gli interessi dei due minori”.
Sebbene sia il primo caso di trascrizione integrale senza l’intervento del tribunale che riguarda il comune di Milano, non lo è sul piano nazionale. In Lombardia era già successo a luglio dello scorso anno, sempre con una coppia di papà, ma con una figlia, mentre riguardava una coppia di mamme il caso avvenuto in Toscana a dicembre 2017. Sempre in Lombardia, poi, alla fine del 2017 un comune aveva provveduto alla trascrizione dell’atto di nascita di due gemelle nate da gpa e figlie di una coppia di uomini uniti civilmente. In questo caso, la coppia non aveva fatto ricorso al sostegno di legali.
Quella italiana resta però una situazione frammentata che lascia i tribunali e i comuni senza indicazioni precise su come muoversi, in mancanza di una legge. Per questo Gassadonia spiega che “è il legislatore che deve intervenire e i politici che devono aggiungere questi argomenti da subito nell’agenda della campagna elettorale”.
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