Lo scorso 11 novembre a Mosca un gruppo di quattro persone non identificate ha aggredito alcuni attivisti LGBT russi che tornavano dalla Quarta Conferenza sulla Famiglia LGBT+ organizzata dal Centro per i progetti socio-psicologici e culturali “Resource”. Lo rende noto l’associazione Russian LGBT Network, l’unica operante sul territorio russo, tramite la propria pagina Facebook.
Gli aggressori hanno spruzzato “un gas o un liquido” spiega l’associazione e alcune persone sono state colpite. Il risultato sono sei feriti che sono dovuti andare in ospedale per ricevere le cure necessarie. Tra le vittime, anche Zoya Matisova da poco eletta nel direttivo di Russian LGBT Network. L’evento si svolgeva in segreto, quindi si sospetta la presenza di una persona infiltrata che si è spacciata per attivista e, invece, ha fornito informazioni agli aggressori.
“Siamo sicuri che si tratti di un crimine di odio basato sull’orientamento sessuale e/o l’identità di genere – scrive il direttivo dell’associazione in una nota -. Crediamo anche che non ci debba essere spazio per la violenza nella società”.
Le vittime sono assistite da legali e l’associazione chiede che si apra un’indagine che porti a scoprire la verità su chi e perché ha attaccato gli attivisti. “Esprimiamo solidarietà all’LGBT+ Moscow Resource Center – continua l’associazione russa – e agli organizzatori della Quarta Conferenza sulla Famiglia LGBT+. Supportiamo la decisione di rimandare l’evento per assicurare alle vittime le misure di sicurezza”.
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