Si terrà fino a domenica sera, 21 ottobre, la mostra dell’artista Watteo intitolata Non c’è più nulla di più coraggioso del male. L’evento – che è stato inaugurato il 18 ottobre scorso, alla Corte delle Rose a Conegliano Veneto – è nato da un atto di solidarietà, come afferma l’autore stesso. L’artista, infatti, è originario di San Vendemiano, dove avrebbe dovuto esporre. Quindi il contrasto con l’assessora locale alla cultura, Raffaella Camarotto, leghista. L’accusa è facilmente intuibile: quando c’è la Lega al governo, non possono esserci i gay.
Watteo, nome d’arte per Matteo Della Libera, ha denunciato l’accaduto su Facebook: Camarotto lo avrebbe contattato personalmente, esponendo riserve sul tema della mostra. Il sindaco di San Vendemiano, invece, parla di esclusive “ragioni logistiche”, difendendo l’assessora. «Quando l’ho visto il sindaco mi ha sottolineato l’impossibilità per il Comune di gestire altre esposizioni oltre a quelle già programmate» ha dichiarato l’artista a La Tribuna di Treviso. L’opera di Watteo, si ispira al celebre film di Pier Paolo Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma. Quindi la scelta di optare per l’ospitalità offerta da Conegliano Veneto, dove per altro il celebre scrittore visse da giovane.
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